L’Appennino centrale si prepara a diventare un modello per il ripopolamento e lo sviluppo economico grazie alla Flat Tax al 7%, una misura fiscale pensata per attrarre pensionati residenti all’estero. L’iniziativa, già attiva in Italia, si rivolge a cittadini che risiedono all’estero da almeno cinque anni, percepiscono redditi da pensioni straniere e desiderano trasferirsi nei borghi italiani situati nelle zone colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-2017. La Flat Tax al 7% consente ai beneficiari di pagare un’aliquota forfettaria sui redditi esteri per nove anni, a condizione che trasferiscano la loro residenza fiscale in piccoli comuni con meno di 20.000 abitanti. Questa misura rappresenta un’opportunità non solo per contrastare lo spopolamento, ma anche per rilanciare economicamente le aree interne attraverso la cosiddetta "silver economy", rivolta ai cittadini over 65 con disponibilità economiche e desiderosi di migliorare la qualità della vita. Durante una conferenza stampa tenuta ieri mattina a Palazzo Chigi, il commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma 2016, Guido Castelli, e il vice ministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli hanno illustrato le potenzialità della misura. Castelli ha sottolineato che "i borghi dell’Appennino, con il loro patrimonio storico, artistico e naturale, rappresentano il miglior biglietto da visita per attrarre una platea internazionale di pensionati interessati a uno stile di vita slow". Inoltre, ha evidenziato "l’importanza della Flat Tax al 7% , che non si limita alla ricostruzione materiale delle aree terremotate, ma punta anche alla riparazione economica e sociale delle comunità locali". Cirielli ha confermato il supporto della Farnesina, che attraverso la rete di Ambasciate e Consolati promuoverà la misura tra i cittadini italiani residenti all’estero e altri potenziali interessati.
CronacaLotta a ripopolare l’Appennino. Flat tax per i pensionati all’estero