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Lo sfogo di Coppari: "Io tradito da Porta Tufilla e fatto fuori da Maggiore nonostante gli accordi"

Il 38enne di Treia ha scritto una lettera al Carlino: "Con i rossoneri la delusione è stata grande dopo quanto fatto per l’incidente a Gubbini. I neroverdi, invece, hanno ingaggiato un altro rimangiandosi la parola".

Il 38enne di Treia ha scritto una lettera al Carlino: "Con i rossoneri la delusione è stata grande dopo quanto fatto per l’incidente a Gubbini. I neroverdi, invece, hanno ingaggiato un altro rimangiandosi la parola".

Il 38enne di Treia ha scritto una lettera al Carlino: "Con i rossoneri la delusione è stata grande dopo quanto fatto per l’incidente a Gubbini. I neroverdi, invece, hanno ingaggiato un altro rimangiandosi la parola".

Ad agosto aveva sfiorato la vittoria del Palio con Porta Tufilla. Poi è stato ad un passo dall’accordo con Porta Maggiore. Nel giro di poche settimane, alla fine, si è trovato fuori dalla Quintana. Il cavaliere Denny Coppari, 38enne di Treia, ha scritto una lettera al Carlino per chiarire come sono andate le cose nell’ultimo periodo: "Con Tufilla la delusione è stata grande: irriconoscente di quanto fatto dopo l’incidente di Gubbini, quando accettai di correre ad una settimana dalla Quintana senza richieste economiche. Dopo essermi battuto in campo nel 2024 su Trentino, messo a disposizione dal sestiere da soli 5 mesi, hanno tergiversato sulla prosecuzione del contratto. Quando sembrava tutto chiuso e avevo iniziato a vendere i cavalli, mi hanno ricontattato per un altro anno, ma non hanno accettato un incremento del compenso. Vengo a sapere poi che hanno ingaggiato un altro cavaliere per 5 anni allo stesso importo che avevo proposto (e che, sia chiaro, sarei stato disposto a limare). Poi Porta Maggiore. Abbiamo concordato un programma, pensato alle figure tecniche che mi potevano affiancare e intanto crescere un giovane. Mi hanno presentato al popolo neroverde e al console, mi hanno consegnato due lance per iniziare ad allenarmi e, pensate, avrei dovuto provare il 30 novembre allo Squarcia. Nel frattempo, ho predisposto un preaccordo ed il contratto, nonostante ci fossero già stati ‘accordi da gentiluomini’, ma il caposestiere, apparentemente d’accordo su tutto, non ha mai firmato e, dopo il suo insediamento, ha cambiato le carte in tavola. A differenza degli accordi iniziali in cui mi era stato chiesto di fare il nome di un tecnico, sono subentrati nomi imposti dal comitato i quali avrebbero dovuto decidere non solo il mio programma di allenamento, ma anche le cavalcature da contrattualizzare e con cui correre. Poiché il piano prevedeva spostamenti tutti i weekend, ho chiesto un incremento del compenso e di discuterne in comitato. Di fatto non sono mai stato invitato a parlare e mi hanno proposto una cifra ridicola, senza tuttavia formalizzare i miei obblighi. Era ormai palese che volevano spingermi a rifiutare. Nonostante tutto ho presentato la mia controproposta: 25mila euro promettendo di occuparmi di tutto, con i tecnici, da me ben accetti, che avrebbero seguito il programma come volevano. Oggi vengo a sapere da altri che hanno fatto un’altra scelta, perché nessuno si è degnato neppure di contattarmi. Aggiungo soltanto che nel 2012 ereditai il posto del mio idolo Veneri e lottai contro i mostri della Quintana: dopo 8 anni di inattività sono tornato e sono stato competitivo in tre Quintane su quattro. Tuttavia, ho trovato una Quintana impoverita nei valori etici e morali, che sta perdendo il senso vero della rievocazione storica a discapito di altri interessi e molte volte dove non si arriva con il carattere e la preparazione, ci si arriva con altri strumenti. Il mio più grande piacere restano i ragazzi di Porta Tufilla, impareggiabili, e l’entusiasmo del popolo di Porta Maggiore ad iniziare un progetto insieme".