REDAZIONE ASCOLI

Lo sciopero generale: "Piceno da anni in crisi, in piazza contro la povertà"

Mobilitazione indetta dalle sigle Cigl e Uil per il 17 novembre, la segretaria. Nicolai: "I giovani scappano e l’inflazione qui è al 17 per cento, ora basta".

Lo sciopero generale: "Piceno da anni in crisi, in piazza contro la povertà"

Lo sciopero generale: "Piceno da anni in crisi, in piazza contro la povertà"

I lavoratori ascolani scendono in piazza per dire no alla legge di bilancio del Governo e far valere i propri diritti. Cgil e Uil, sulla linea delle azioni intraprese a livello nazionale, hanno indetto per venerdì 17 novembre uno sciopero di 8 ore in tutte le aziende della provincia picena. Nell’occasione sarà allestito un corteo di protesta che muoverà a partire dalle 10 da piazza Roma fino a piazza Ventidio Basso, attraversando il centro storico della città. A parlarne è Barbara Nicolai, segretaria generale della Cgil di Ascoli.

Nicolai, ci spiega meglio l’azione allestita per il prossimo 17 novembre?

"Sarà uno sciopero nazionale di 8 ore organizzato da Cgil e Uil che riguarderà tante categorie di lavoratori, dal trasporto al pubblico impiego, comprendendo tutte le categorie della famosa legge 146. Riguarderà tutto l’ambito provinciale perché proprio a livello territoriale sono tante le problematiche che i lavoratori ascolani continuano a dover fronteggiare. Invitiamo tutti i lavoratori della provincia a svuotare i posti di lavoro perché ne va del futuro della collettività".

Qual è la linea adottata contro l’attuale legge di bilancio?

"Entrambe le sigle si sono impegnate nell’intraprendere una serie di azioni volte a protestare contro questa legge che non risolverà affatto le situazioni di emergenza che lavoratori e famiglie stanno vivendo. Così non ci sarà alcun futuro per i nostri giovani ed essere in difficoltà sono sia le famiglie che i pensionati".

A suo modo di vedere qual è la situazione del Piceno?

"Nella nostra provincia da anni si sta vivendo un scenario critico. Prima la crisi storica del 2014 legata al Mezzogiorno, poi l’area di crisi complessa poi seguite dal sisma e dalla recente pandemia. Tutti questi cambiamenti hanno portato ad un importante mutamento del tessuto sociale. Il tasso di natalità fornisce dati negativi e l’aspettativa di vita aumento. L’emigrazione dei giovani nell’ultimo decennio è stata altissima. L’inflazione ha raggiunto il 17%".

Proprio a livello locale le situazioni di emergenza non sembrano attenuarsi, anzi... "Dall’ultima crisi del 2022 sono aumentate le disuguaglianze e la povertà. Il potere di acquisto continua a diminuire e anche chi lavora non riesce più a farcela. Non si riesce a frenare l’alto tasso di disoccupazione. A fare fatica sono soprattutto le persone fragili e chi è in pensione".

A livello lavorativo quali sono i fattori di criticità che riguardano i lavoratori?

"Vengono stipulati sempre meno contratti a tempo indeterminato, mentre si ricorre sempre più ai part-time. Ma c’è un fenomeno preoccupante che sta prendendo piede e ciò riguarda i contratti intermittenti. Questo si riflette su redditi e retribuzioni sempre più basse e diseguali. Di fatto si sta diventando sempre più poveri anche lavorando. La legge Fornero doveva essere cancellata e invece, non solo è stata confermata, ma addirittura peggiorata. Per questi e tanti altri motivi abbiamo deciso di scendere in piazza contro questa legge di bilancio che non risolverà alcun problema".

Massimiliano Mariotti