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Lite a botte tra fratelli. Uno dei due condannato

Due anni e due mesi per aver picchiato il familiare, era rimasta coinvolta anche la cognata. Scatta un risarcimento di 3mila euro .

Lite a botte tra fratelli. Uno dei due condannato

Due fratelli fanno a botte, rimane coinvolta anche la moglie di uno dei due e tutto finisce in un processo. L’esito è quello della condanna di uno dei due fratelli a 2 anni e 2 mesi di reclusione (pena sospesa) per aver picchiato il fratello. All’uomo, un 60enne sambenedettese difeso dall’avvocatessa Rita Occhiochiuso, sono state riconosciute le attenuanti e in particolare il fatto che era stato colpito per primo e quindi in qualche modo provocato. L’imputato è stato invece assolto dall’accusa di aver picchiato la cognata. L’uomo dovrà risarcire il fratello con 3.000 euro. Una vicenda che ha coinvolto un intero nucleo familiare che in città gestisce un’avviata attività commerciale, teatro di una lunga serie di episodi controversi, culminati con l’aggressione che ha fatto finire la vittima in ospedale con serie conseguenze; l’uomo ha poi sporto denuncia contro il congiunto. In ambito lavorativo sono nate nel tempo incomprensione che hanno coinvolto tutti i fratelli e le rispettive mogli.

Inizialmente tutto sembrava andare bene, con incarichi affidati ad ognuno e una crescita del lavoro e del giro di affari importante. Qualcosa si è iniziato a incrinare quando uno dei fratelli (il denunciante dell’aggressione finale) non è stato bene di salute e ha dovuto assentarsi insieme alla moglie che, sebbene per un periodo più breve, ha dovuto rinunciare al lavoro per assistere il marito cagionevole. Le prime incomprensioni si sono tramutate nel tempo in insulti alla donna, offese, in un clima – secondo il racconto del denunciante e di sua moglie – di sostanziale prevaricazione loro confronti da parte del resto della famiglia. Le cose sono nel tempo peggiorate: rapporti deteriorati, momenti di tensione anche in presenza della clientela. Un clima diventato pesante a tutti gli effetti, precipitato dopo una controversia sullo smaltimento dei rifiuti e che è culminato con l’episodio più grave che ha dato origine alla denuncia e al conseguente processo. Era il 25 maggio 2018 quando i due fratelli hanno avuto la lite più grave. Il denunciante ha chiesto al congiunto di smetterla con certi atteggiamenti e per tutta risposta è stato aggredito con violenza al grido "ti mangio e poi ti sputo". Gli ha poi messo le mani addosso prendendolo a schiaffi, spingendolo e colpendolo con pugni fino a farlo cadere.

p. erc.