ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Fermo, liste d’attesa all’ospedale Murri: "Esami solo nel 2024"

Per una mammografia si slitta all’anno prossimo, per una colon e una gastro le agende del 2023 sono chiuse

Ospedale Murri di Fermo

Ospedale Murri di Fermo

Fermo, 13 febbraio 2023 – Le liste d’attesa nella sanità fermana non sono degne di un paese civile. Lo sottolinea per la Rsu dell’azienda sanitaria di Fermo Anna Donataccio che spiega come per le prestazioni programmabili gli utenti debbano mettersi il cuore in pace: "Sulle visite ordinarie si registrano situazioni assurde, per la prenotazione di una mammografia bisogna aspettare il 2024; per la prenotazione di Colon e Gastro agende chiuse per tutto il 2023; per una prima visita cardiologica a Fermo agende complete per tutto il 2023; per una visita oculistica bisogna aspettare fino a settembre 2023; per una visita otorino bisogna attendere almeno 4 mesi; bisogna aspettare novembre prossimo per poter prenotare una visita urologica o un Holter cardiaco; per un ECG sotto sforzo invece bisogna proprio rinunciare in quanto non presente in agenda quindi non prenotabile nel 2023; per la Tac cardiaca esistono solo due posti, al massimo tre alla settimana nonostante la recente inaugurazione seguita da promettenti dichiarazioni dei politici e della Direzione di AST. Per la Risonanza Magnetica, Tac e ecografie i posti sono pochissimi davvero, quasi introvabili per tutto il 2023".

La Rsu vuole lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile a tutti i soggetti interessati a salvare la sanità pubblica del fermano, per questo con le sigle sindacali saranno davanti all’ospedale Murri, il 24 di febbraio, per condividere la preoccupazione con i cittadini tutti: "Noi operatori che ogni giorno dobbiamo comunicare tali inefficienze del sistema pubblica ai pazienti sappiamo bene quanta rabbia e frustrazione provochi tutto questo. E’ indubbio che questa situazione è riconducibile anche alla carenza di personale, difficile aumentare l’offerta di servizi sanitari se mancano all’appello circa 40 infermieri, 15 Oss, 10 tecnici sanitari, educatori professionali, dietiste, tecnici della prevenzione e medici nell’ unita’ di emergenza ma soprattutto nella continuità assistenziale. Mancano anche amministrativi e tecnici". Secondo i sindacati, chi ci rimetterà in tutto questo, saranno, in particolare, i cittadini più in difficoltà, quelli che non possono permettersi di pagare di tasca propria specialisti e visite nel privato: "I professionisti, gli operatori, gli amministrativi e i tecnici della azienda fermana non continueranno a tollerare spostamenti a piacimento per tappare buchi in ogni luogo o addirittura penalizzati nella loro carriera professionale perché trattenuti a Fermo, a causa dei nulla osta negati per la mobilità, quando potrebbero far valere i loro titoli e competenze in percorsi accademici o di altro tipo". Si tornerà a manifestare a fine mese, sono invitati i comitati, le associazioni dei malati, i sindaci, i cittadini tutti, senza escludere la possibilità di futuri scioperi: "Chiederemo anche una conferenza dei sindaci aperta ai cittadini dove confrontarci e capire dove stiamo andando".