E’ diventato un vero e proprio caso politico, e forse non poteva essere altrimenti, l’incontro con lo storico Eric Gobetti, in programma questa mattina alla cartiera papale, organizzato dall’Istituto provinciale di storia per il movimento di liberazione nelle Marche per consentire agli studenti delle scuole cittadine di discutere in merito alla tematica delle Foibe, oltre che di altri aspetti inerenti la storia italiana. Dopo la levata di scudi da parte dell’onorevole Giorgia Latini, vicepresidente della commissione cultura, scienza e istruzione alla Camera dei deputati, che ha accusato Gobetti di essere un negazionista delle Foibe, la dirigenza del liceo Stabili-Trebbiani non ha autorizzato i propri studenti a partecipare. Una decisione, questa, che ha suscitato ulteriori polemiche. L’incontro, comunque, si svolgerà ugualmente ma molti alunni non vi prenderanno parte. A meno che non decidano di non andare a scuola e aderire autonomamente, essendo però costretti a fare un’assenza. "In queste ore abbiamo assistito attoniti a vere e proprie prove di regime – attacca il comitato civico di ‘Ascolto e Partecipazione’ –. La Latini ha accusato di revisionismo uno storico, reo di avere evidentemente un punto di vista diverso da lei sul tema. Così il dirigente del liceo, non sappiamo se semplicemente ossequioso o anche lui convinto del pericolo a cui erano esposte le giovani menti degli studenti, ha annullato il progetto. In questo paese, quindi, non crediamo più nello spirito critico dei nostri giovani e nella capacità dei docenti di guidarli verso la verità storica". Pronta, poi, l’ulteriore replica dei politici di centrodestra. "Ospitare un negazionista di quei tragici fatti è un oltraggio alla storia, alla efferata vicenda delle Foibe e alle indicibili sofferenze dei nostri connazionali violentati e uccisi, nonché delle migliaia di esuli, alcuni dei quali oggi vivono nella nostra città – spiegano i consiglieri comunali Emidio Premici e Patrizia Petracci –. Gobetti è famoso per essere un revisionista di un preciso periodo storico, taciuto per troppo tempo dalle pagine ufficiali". "Appare sempre più urgente sostenere la cultura della verità e della testimonianza" conclude, infine, l’assessore regionale Andrea Antonini.
Matteo Porfiri