
L’importanza di frutta e verdura
Ogni giorno prendiamo decisioni che influenzano la nostra salute e una delle più importanti riguarda cosa mangiamo. Ma quanto siamo consapevoli di ciò che mettiamo nel piatto? Un modo efficace per capire se seguiamo un’alimentazione sana è osservare la piramide alimentare che illustra la percentuale e la frequenza con la quale assumere i vari alimenti. Alla base di essa ci sono frutta e verdura, ricche di vitamine; più su i carboidrati: cereali, pasta e pane; salendo ancora ci sono latte, formaggi e olio di oliva; poi le proteine come legumi, pesce e carne bianca, mentre le porzioni di carne rossa e le uova devono essere limitate. All’apice della piramide ci sono i dolciumi, gli zuccheri e i grassi saturi.
Per stare in salute occorre trovare un equilibrio tra gli alimenti di varia natura soprattutto nell’età dello sviluppo. Il nostro corpo cresce e cambia rapidamente, quindi ha bisogno di nutrienti come proteine, vitamine e sali minerali per rafforzare ossa, muscoli e tessuti. Un’alimentazione non equilibrata può portare a un aumento del rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete, l’obesità, le malattie cardiovascolari e il cancro, ma favorisce anche stanchezza, disturbi digestivi, carenze nutrizionali. A lungo termine, il sistema immunitario può indebolirsi e il metabolismo può compromettersi.
Da un’indagine che abbiamo svolto a scuola, è emerso che la maggior parte dei ragazzi mangia nei fast food, non fa colazione e non gradisce verdura e frutta. Quali sono gli effetti sul nostro organismo? Il consumo frequente di panini, bibite zuccherate e altri prodotti industriali può influenzare negativamente l’umore e i livelli di energia, portando a stanchezza e irritabilità. La nutrizionista Renata Alleva, durante un intervento sull’educazione alimentare nella nostra scuola, ci ha detto che lo zucchero può anche diventare una dipendenza come quella dal fumo e dall’alcol, la quale riguarda circa il 40% dei quindicenni. La combinazione di gusto irresistibile, facile accessibilità e stimolazione della dopamina crea un ciclo di dipendenza difficile da spezzare.
Per contrastare il fenomeno del fast food occorre valorizzare lo slow food: un’alimentazione sana, da gustare lentamente. Questo movimento internazionale nasce in Italia nel 1986, creato da Carlo Petrini, come risposta alla diffusione della cultura del fast food e dell’omogeneizzazione del gusto. Mangiare in modo sano non significa privarsi di tutto ma prestare attenzione ai nutrienti indispensabili evitando lo spreco alimentare. Cerchiamo quindi di comprare quello che serve per la settimana e prima di buttare un alimento pensiamo se ci si può fare un’altra ricetta.
Matilde Vellei, Mattia Neroni, Nathan Camelli, Nadir Bannour, Greta Camacci, Martina Torricella, Federico Fortunati, Desirée Arragoni (classi 2D e 2C)