GIUSEPPE DI MARCO
Cronaca

L’ex asilo diventa laboratorio delle autonomie

L’assessore Sanguigni: "Crescente necessità da parte delle associazioni di avere un posto dove incontrarsi o svolgere le proprie attività"

L’assessore alle politiche sociali Andrea Sanguigni

L’assessore alle politiche sociali Andrea Sanguigni

Un laboratorio delle autonomie e uno spazio di comunità: è questa la destinazione che il comune ha ideato per la struttura all’incrocio fra via Manzoni e via San Martino, un tempo sede dell’asilo ‘La Mongolfiera’, che con la ristrutturazione del plesso di via Aleardi si è trasferito lì. Con una recente delibera, infatti, la giunta municipale ha emanato gli indirizzi per il futuro utilizzo dell’immobile: l’obiettivo è individuare un soggetto interessato al titolo concessorio dell’edificio per progettare o programmare l’uso degli spazi con finalità a prevalenza sociale – ad esempio, l’utilizzo da parte di associazioni no profit per organizzare e fornire il proprio contributo alle necessità sociali della collettività - creando una ‘rete solidale’ fra le associazioni del territorio ed in particolare un loro spazio in cui operare. Il tutto verrà attuato tramite l’attivazione di una procedura di coprogettazione, mediante la quale costituire un partenariato tra il comune e il soggetto del terzo settore. La durata sarà di quattro anni, rinnovabili per altri tre a discrezione dell’amministrazione comunale. Il budget messo a disposizione dal comune andrà a coprire i costi delle utenze e della manutenzione straordinaria. Inoltre è prevista una quota di co-finanziamento che i soggetti proponenti dovranno mettere a disposizione del progetto. Come? Probabilmente fornendo il personale per la gestione degli spazi, la strumentazione necessaria e provvedendo alla manutenzione ordinaria dell’immobile e alla pulizia dei locali in maniera diretta o tramite affidamento a terzi. Non sarà previsto, in tal senso, alcun canone né di concessione dei locali né per le attività progettuali concordate.

"L’idea – spiega l’assessore alle politiche sociali Andrea Sanguigni – è nata dalla volontà dell’amministrazione di non mettere in vendita il proprio patrimonio, e quindi dal desiderio di metterlo a disposizione degli enti del terzo settore – che sono sempre più integrati ai servizi erogati dagli enti pubblici – o per attività utili alla comunità. Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo registrato la crescente necessità da parte delle associazioni di avere un posto dove incontrarsi o svolgere le proprie attività. Non si tratterà di una sede, ma di uno spazio di comunità dove poter organizzare, ad esempio, uno sportello di ascolto, oppure un corso di yoga o riunioni per elaborare progetti. Al piano terra, inoltre, vorremmo organizzare uno spazio destinato ai ragazzi che hanno bisogno di migliorare nelle proprie autonomie".

Giuseppe Di Marco