San Benedetto del Tronto, 26 dicembre 2020 - Don Pio Costanzo, da molti anni a servizio della comunità parrocchiale di Cristo Re a Porto d'Ascoli, per il Santo Natale ha scritto una lettera che legge nel corso dell'omelia ai fedeli. Il testo è il seguente: “Caro Gesù bambino, non so proprio cosa fare. Me ne vado? E’ più di un’ora che aspetto. È quasi l’una di notte e fa freddo. Fino a questo momento, seduto sopra una grossa pietra di granito, sono stato con lo sguardo estasiato a guardare uno stuolo di angeli che, in cielo, cantavano melodie stupende per rallegrarti".
"Ora che se ne sono andati, tutto è tornato buio. Solo qualche ombra lontana vicino ai fuochi accesi dai pastori. Ho quasi paura. Comunque, anche i cori delle nostre chiese durante la Messa di mezzanotte avrebbero fatto festa per la tua nascita . Pardon, Gesù, non ci pensavo. Questa notte, per ordine di decreti dell’Europa, sono proibiti i cori. In fondo è giusto: negli spazi ristretti delle nostre chiese c’è il rischio di beccarsi il covid 19. I tuoi angeli, invece, hanno cantato a cielo aperto, tra una nuvola e l’altra, e non sono incappati nelle sanzioni perché hanno rispettato le distanze. Sappi, caro Gesù bambino, che le multe sono salatissime! Arrivano a tremila euro. Con questa cifra San Giuseppe ci potrebbe comperare tutta Betlemme. Comunque, anche se molti nostri politici che vivono sempre con la testa tra le nuvole, ma con le mani nelle proprie tasche, fossero riusciti a sbattere il muso in cielo con qualche angelo e a farsi multare, a pagare ci sarebbe sempre il Padre Eterno che è ricchissimo. Dicono, ma non ne sono certo, che sia più ricco di certi italiani che guadagnano in Italia, portano i soldi in Svizzera e ormeggiano la loro barca di quaranta metri in Croazia. Veramente hanno il cuore aperto a tutto il mondo. Che bello, caro Gesù bambino! Quanto sono buoni! Amano tutte le nazioni, specialmente la Svizzera e la Croazia. E, guarda caso, anche i paradisi fiscali del Pacifico. Peccato che il loro portafogli sia sempre chiuso. E a tutti. Però, non si può avere tutto aperto, su questa terra! Non ti preoccupare, caro Gesù, sto parlando in teoria. Sappia il tuo Papà del cielo che non sborserà mai un euro perché in Italia a pagare sono solo i poveri. I ricchi, con i loro economisti, professori universitari, trovano sempre il buco giuridico per salvarsi dalle tasse".
"Ti stavo dicendo che mi sto stancando di aspettare, in fila, davanti alla grotta. E fa un freddo terribile! Forse non ti hanno detto che non si può entrare se non uno alla volta. E i tuoi genitori, giustamente, osservano le leggi. In questo momento sto vedendo Giuseppe che, all’imbocco della grotta, con un bastone, impedisce ai pastori di entrare. Lo sento gridare, anzi, cantare: “ Uno alla volta, uno alla volta per carità! Uno alla volta, uno alla volta, per carità, per carità!” Vuoi vedere che il nostro musicista marchigiano, che si chiama Rossini, ha copiato da S. Giuseppe? Solo che S. Giuseppe faceva il falegname, non il barbiere. Comunque sempre un operaio, intendiamoci, non era un capitalista".
"I tuoi genitori non sono come tanti italiani ristoratori che aprono bar e ristoranti e fanno entrare tutti, senza far rispettare le distanze, fino a farli accalcare. Purtroppo noi italiani abbiamo perso la testa. Non ci rendiamo conto che ne muoiono centinaia ogni giorno. E, di fronte ai morti, purtroppo, non piange più nessuno. Ci si dispera soltanto quando non si possono riaprire le risalite sciistiche e non fare le crociere con le navi maestose. Ora, aspetta un attimo: qualche minuto fa ho intervistato una pastora uscita dalla grotta. Intanto mi sono rammaricato con lei perché mi ero accorto che, pur stando al centro della fila, era entrata per prima. Mi ha risposto che tuo padre, evidentemente non sapeva chi fosse il tuo vero Padre, le aveva dato la precedenza perché è una donna. Avresti dovuto sentire le parolacce contro di lei degli altri pastori che stavano in fila! Comunque ti confesso che neanche a me sta bene questo favoritismo. Se uomini e donne sono uguali, bisogna rispettare l’ordine della fila. Non ti sembra? Io glielo ho detto. Vuoi sapere cosa mi ha risposto?: “ quell’uomo, di nome Giuseppe, veramente straordinario, anticipa i tempi. Oggi noi donne, qui in Palestina, siamo inferiori a voi uomini. Fra duemila anni, quando avrete imparato a non essere più antifemministi, ci tratterete come voi. E allora rispetteremo la fila”.
"Caro Gesù bambino, io non conosco la storia. Però prevedo che anche nell’anno duemilaventi le donne ci passeranno avanti. Che vuoi farci? E’ il destino di noi uomini! Ti stavo dicendo che questa pastora mi ha detto che sei bellissimo, ma che tua mamma è più bella di te. Ma guarda che affronto! Anche maleducata! E allora, vuoi sapere cosa le ho risposto? “Grazie, è una donna! Ma ho anche aggiunto che, quando diventerai grande, sarai bello come lei”. Così ho pareggiato. Insomma, vorrei dirti tante cose, ma qui in chiesa dove leggerò questa letterina, fa freddo e abbiamo paura che quel maledetto virus possa far presa anche fra noi. Ed ora, prima di chiudere, vorrei darti un suggerimento. Io so che quando, da adulto, comincerai a predicare, insegnerai che bisogna amare tutti. D’accordo! Io ti seguirò. Fra trenta anni, intendiamoci! Ora, però, ti chiedo una cosa che non ti passa neppure per la testa: insegnami …. te lo dico? Sì, te lo dico: insegnami ad uccidere. Non voglio una cosa difficile: a questo mondo è più facile uccidere che salvare. Te lo dico io che qualche volta mi verrebbe la voglia di farlo. In fondo, che ti chiedo?: una cosa semplicissima. Da niente. Però, dammi l’esempio. Comincia tu ad uccidere. Te lo assicuro, ti verrò dietro finchè non diventerai grande e dopo… se vuoi… imparerò anch’io ad amare. Nel frattempo, caro Gesù bambino, ascolta la mia preghiera: uccidi, ammazza, liquida, elimina, macella, sbudella, assassina, massacra, il covid 19. Grazie! Gesù bambino”. Tuo Don Pio