REDAZIONE ASCOLI

"Lei è una campionessa, può ancora giocarsi l’oro"

Il suo ex allenatore Nicola Silvaggi: "Farò il tifo per lei davanti alla tv"

Il suo ex allenatore Nicola Silvaggi: "Farò il tifo per lei davanti alla tv"

Il suo ex allenatore Nicola Silvaggi: "Farò il tifo per lei davanti alla tv"

Un passato nella pallavolo, poi l’amore per l’atletica e per il settore dei lanci. La carriera di Assunta Legnante è stata ricca di colpi di scena, sia in positivo che, purtroppo, anche in negativo. Un anno dopo le Olimpiadi di Pechino del 2008, quando venne eliminata nelle qualificazioni del getto del peso, l’aggravarsi di un glaucoma congenito presente sin dalla nascita la portò ad abbandonare la carriera olimpica. Anche perché nel 2012, a 34 anni, divenne cieca. Per un periodo pensò di ritirarsi, per poi far marcia indietro e scegliere di abbracciare il mondo paralimpico. Durante i quindici anni nei quali visse ad Ascoli, ad allenarla fu Nicola Silvaggi, considerato da Assunta come un secondo padre.

Professor Silvaggi, come definisce la Legnante?

"Lei è una campionessa. Nel corso della sua carriera si è tolta grandi soddisfazioni, ottenendo risultati pazzeschi sia prima che dopo la cecità. Si tratta di un’atleta incredibile, che rappresenta un motivo di orgoglio per tutto lo sport italiano".

Dove potrà arrivare Assunta in queste Paralimpiadi parigine?

"Indubbiamente lei è andata in Francia per vincere. Ha sempre avuto una mentalità vincente e una super determinazione. Recentemente credo sia stata vittima di qualche problemino fisico, ma è comunque tra le favorite per il successo. Può dire la sua e sono convinto che si giocherà la medaglia d’oro. O comunque che salirà sul podio. Glielo auguro dal profondo del cuore. Merita di togliersi l’ennesimo sfizio".

Lei l’ha allenata fino a una decina d’anni fa, che rapporto ha adesso con lei?

"Ci sentiamo spesso. Siamo ancora molto legati e c’è tanta stima reciproca. Quando andò via da Ascoli mi dispiacque molto, ma non c’erano grandi alternative. A Civitanova, infatti, c’era l’associazione sportiva Anthropos che lavora proprio nel settore della disabilità e che fornisce maggiori servizi agli atleti. So che Assunta si trova benissimo anche lì e, con grande piacere, la seguirò in televisione per questa sua esperienza".

Gli atleti ascolani mancano alle Olimpiadi da diversi anni. C’è qualcuno che, secondo lei, potrà seguire le orme tracciate in passato da De Vincentiis o Brutti?

"Ci sono diversi giovani interessanti che potranno far parlare di loro stessi in futuro. Soprattutto nel martello e nel giavellotto. Effettivamente sì, è giunta l’ora che altri ascolani partecipino ai Giochi. Sarebbe un sogno".

Matteo Porfiri