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L’avvocato nel mirino: "Quei post non coerenti"

La cugina della vittima contro il legale di Malavolta: "Era contro la violenza..."

Il post polemico

Il post polemico

"Una donna che difende un omicida e divulga post contro la violenza. La coerenza non ha limiti". È quanto scritto, su Facebook, da Diana Cecchini, la cugina di Emanuela Massicci. Nel mirino, ovviamente, l’avvocato Saveria Tarquini, difensore di Massimo Malavolta, il 48enne che ha ucciso di botte la moglie proprio una settimana fa a Ripaberarda. E’ logico che un avvocato è chiamato a fare il suo mestiere, a prescindere da chi debba difendere, ma il suo incarico non è proprio andato giù ai familiari della vittima. Soprattutto per il fatto che la Tarquini, sulla sua bacheca Facebook, ha spesso pubblicato post che condannano la violenza di genere.

Nel frattempo, sempre sui social, il fratello di Emanuela, Andrea, ha tenuto a ringraziare tutti coloro che sono stati vicini alla famiglia in questi giorni di tremendo dolore. "Nonostante il lutto – ha scritto Andrea Massicci –, volevo ringraziare tutti per le vostre condoglianze, l’affetto nei miei confronti e per i miei nipoti e soprattutto per il rispetto che avete avuto in questa settimana sofferente. Dobbiamo imparare ad apprezzare quello che abbiamo. Buone feste". Non mancano, sulla pagina Facebook, del ragazzo, nemmeno i riferimenti e le dediche alla sorella, in questo Natale terribile, caratterizzato da una sofferenza immane.

Nel frattempo, dopo essere stata rimandata a causa del maltempo rispetto alla data inizialmente fissata, lunedì scorso, si svolgerà oggi pomeriggio la ’Fiaccolata contro la violenza di genere’ a San Benedetto. Il raduno è fissato per le 18.30 a piazza Matteotti e il percorso prevede il raggiungimento di piazza Giorgini, dove ci saranno gli interventi da parte degli organizzatori, ovvero un gruppo di cittadini. Rispetto al manifesto iniziale dedicato all’iniziativa, però, su volontà dei parenti, sono stati tolti i riferimenti diretti al femminicidio di Emanuela Massicci.

I familiari della 45enne ammazzata di botte dal marito, infatti, attraverso l’avvocato Nazario Agostini, hanno espresso la volontà di dissociarsi da questa iniziativa perché intendevano rimanere raccolti nel proprio dolore e trattare la triste vicenda soltanto in sede giudiziaria. "Un’altra donna è stata uccisa dal marito nella nostra provincia – si legge, pertanto, nel manifesto che promuove la fiaccolata –. Unisciti a noi per combattere il patriarcato femminicida. Porta una candela o una luce per illuminare la strada verso una società più giusta".

m.p.