
L’archistar per Relluce. Via libera dal consiglio
Approvata in sede consiliare la variante al piano di zonizzazione acustica comunale dell’impianto di trattamento anaerobico per la produzione di biometano ed ammendante organico di Relluce. Il consiglio comunale andato in scena ieri pomeriggio nella consueta sala della Ragione di palazzo dei Capitani ha provveduto ad esprimere parere favorevole alla richiesta presenta al punto 7 dell’ordine del giorno. "Abbiamo presentato alla città un progetto importante sviluppato dall’archistar Stefano Boeri per lo viluppo di un impianto al quale è prevista l’aggiunta del bosco dei ricordi, e una piantumazione di piante – spiega il sindaco Marco Fioravanti –. Questa variante risulta necessaria per riuscire a sviluppare questo progetto molto ambizioso a livello ambientale". Lo scorso giugno l’Arengo aveva presentato il progetto Re+ relativo alla ‘fabbrica dei materiali’, attraverso il quale si sarebbe andati a riconvertire il sito di oltre 12mila metri quadrati, abbracciando riciclaggio, produzione di energia, ricerca e arte. Questo attraverso diverse macroaree differenti, tutte unite tra loro dal fil rouge della sperimentazione, proiettate verso la tutelare dell’ambiente e della qualità della vita della cittadinanza circostante.
A destare dubbi e preoccupazioni sono stati i consiglieri di opposizione. "Esprimo la mia contrarietà a questo progetto che riguarda il biodigestore e alle altre opere utili a fare soltanto propaganda – commenta Massimo Tamburri del Movimento 5 Stelle nel corso del suo intervento –. L’ho visitato varie volte e mi continuano a segnalare la presenza continua di cattivi odori. Abbellire una zona degradata può essere di certo positivo, ma non si può negare il fatto che continuerà lo stesso ad essere una discarica. Quello che chiedo è quante tonnellate l’anno di rifiuti ci saranno? E soprattutto a quale prezzo per tonnellata saranno fatti pagare i rifiuti conferiti? Il mio dubbio è che l’impianto non sia economicamente sostenibile. Inoltre manca una copertura finanziare per la realizzazione del progetto. Quindi come si finanzierà? Siamo nettamente già sopra il fabbisogno regionale. È fondamentale sapere a quale prezzo quell’impianto sarà ancora conveniente. Se lo si farà lavorare sotto prezzo poi quelle spese ricadranno sulla Tari. Importare rifiuti da fuori farebbe cadere tutto il discorso ambientale dati i tanti camion che arriveranno in una zona dove la strada non è neanche sufficiente ad accoglierli. La verità è che la sostenibilità economica a questo progetto ad oggi non c’è. Spendere milioni per un impianto con molti altri impianti concorrenti conduce al rischio che poi non lo si faccia lavorare. Ad oggi questo progetto è presente solo su carta, ma ha dei piedi d’argilla".
Massimiliano Mariotti