
Un operaio al lavoro per lo smaltimento degli pneumatici Il sistema di raccolta regionale si inserisce nel più ampio piano nazionale che in un anno ha portato a 168mila tonnellate di vecchie gomme raccolte
Una fila di pneumatici da Pesaro a San Benedetto e viceversa, coprendo tutta la costa. E’ questo quello che si potrebbe creare mettendo in fila gli pneumatici da automobile usati e raccolti nelle Marche nel 2024. E tra le province di raccolta, Ascoli indossa la maglia nera. Il Piceno è infatti la provincia marchigiana con la minore quantità di pneumatici fuori uso (pfu ndr.)raccolti e avviati al riciclo nello scorso anno, secondo quanto raccontano i dati forniti da Ecopneus, il principale operatore nazionale nella gestione dei pfu. Nel territorio ascolano sono state ritirate ‘appena’ 738 tonnellate, contro le 1.741 di Ancona, le 1.295 di Pesaro e Urbino, le 1.144 di Macerata e le 769 di Fermo. Nel complesso, le Marche hanno raggiunto un totale di 5.686 tonnellate raccolte e riciclate, pari a circa 625.000 pneumatici da autovettura. Ecopneus precisa, tuttavia, che i dati non rappresentano un indicatore di efficienza o performance, ma fotografano la quantità effettiva di pfu ritirati dai punti di generazione, ossia gommisti, officine e stazioni di servizio. Il dato inferiore di Ascoli, dunque, potrebbe riflettere una minore densità di punti di raccolta o una diversa distribuzione della domanda sul territorio. Il sistema di raccolta regionale si inserisce nel più ampio piano nazionale che, sempre nel 2024, ha visto 168.034 tonnellate di pfu raccolte in tutta Italia, con oltre 45.000 missioni di prelievo e 18.500 punti di raccolta attivi. "La nostra priorità è garantire un servizio efficiente su tutto il territorio nazionale, supportando concretamente gli operatori locali – ha dichiarato Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale di Ecopneus –. Nel 2025 vogliamo rafforzare ulteriormente il presidio territoriale e continuare a investire in ricerca, innovazione e nuove applicazioni della gomma riciclata". "La nostra attività – ha dichiarato Andrea Caruana, Responsabile gestione partner, logistica e tracciamento di Ecopneus – si sviluppa nel rispetto di quanto previsto dall’art. 228 del decreto 152 del 2006, che impone a produttori e importatori l’obbligo di gestire un quantitativo di pfu pari a quello immesso sul mercato nell’anno precedente, secondo il principio europeo di Responsabilità Estesa del Produttore. A rafforzare ulteriormente l’efficacia del sistema è la tracciabilità completa di ogni movimentazione: attraverso il sistema gestionale I-Smart, siamo in grado di monitorare in modo puntuale e trasparente ogni fase del processo, dalla raccolta al trattamento finale, assicurando un controllo rigoroso dei flussi e una rendicontazione precisa delle attività svolte". I pfu raccolti, fanno sapere da Ecopneus, vengono trasformati in gomma riciclata per numerose applicazioni: dalle pavimentazioni sportive agli asfalti modificati, dai materiali per l’isolamento di edifici agli elementi dell’arredo urbano, fino all’impiego nei settori industriali.
Ottavia Firmani