
La direttrice generale ripartirà dalla Usl di Ferrara: "Ci sono stati miglioramenti sia sui numeri delle prestazioni che sulla qualità delle stesse. Punto nascite, nessun cambiamento".
"Nel luglio del 2023, al mio arrivo, avevo trovato un’azienda sanitaria anestetizzata. In un anno e mezzo ho portato un nuovo modo di pensare, di valutare e di decidere. E i risultati si vedono. La sanità picena, ora, ha una marcia in più". Parole di Nicoletta Natalini, direttrice generale dell’Ast di Ascoli che, a giorni, lascerà le Marche per un nuovo incarico in Emilia Romagna. Assumerà, infatti, la direzione della Usl di Ferrara e questo, per lei, è il tempo dei bilanci.
Dottoressa Natalini, come è stato questo periodo?
"Molto intenso. E positivo. Siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. Ho fatto davvero tanto per rilanciare la sanità ascolana e ne vado fiera. Ci sono stati miglioramenti sia per quanto riguarda i numeri delle prestazioni che la qualità delle stesse. Ora va valorizzato il frutto di questo lavoro. Ed è ciò che mi auguro possa fare chi mi succederà".
Qual è stata la soddisfazione maggiore?
"Faccio fatica a sceglierne solo una. Sono tanti i risultati conseguiti in appena un anno e mezzo e lo dimostrano i tanti attestati di stima che sto ricevendo anche da persone che non mi conoscono. Diciamo che sono contenta soprattutto per il cambio di mentalità che ho impresso all’azienda sanitaria. Ogni lavoratore mi ha seguito e questo ci ha consentito, appunto, di crescere. Ora spero non si compiano passi indietro. Abbiamo aperto l’ospedale di comunità, implementato la tecnologia specialmente nella radiologia, aumentato le attività di screening preventivo, migliorato il percorso di accesso alle Rsa, favorito la presenza di Oss a domicilio. E potrei continuare all’infinito, ma mi fermo qui. I fatti parlano di un bilancio estremamente positivo".
Capitolo liste d’attesa: possiamo trovare qui un aspetto negativo, visto che i tempi sono ancora piuttosto lunghi?
"Assolutamente no. Al mio arrivo c’era una lista d’attesa di duemila persone e siamo arrivati a smaltirla. Anzi, anche questo è stato un ottimo risultato raggiunto nel corso di questo mio mandato".
Qualcosa che non è andato, però, ci sarà anche stato. Non crede? Ha qualche rammarico, ad esempio?
"Questo sì. Avrei voluto poter incidere di più sul percorso chirurgico per dare ai cittadini le soluzioni ai propri problemi in maniera più rapida. Mi è dispiaciuto anche assistere a qualche polemica di troppo, soprattutto da parte delle opposizioni e dei sindacati, ma ognuno fa il suo lavoro e capisco i vari atteggiamenti. D’altronde, non rappresenta un segreto la mia parte politica di riferimento. Sul punto nascite, ad esempio, si è esagerato e non mi ha mai sfiorata l’idea di attuare un cambiamento".
Lei lascia proprio nel momento in cui va approvato l’atto aziendale. Ora che succederà?
"Abbiamo già fatto un passaggio con i sindacati e la prossima settimana ci saranno altri appuntamenti. Vorrei lasciare il Piceno dopo aver redatto la versione ufficiale dell’atto. Entro fine mese ci riusciremo".
Quale sarà il suo ricordo del Piceno?
"Porterò sempre nel mio cuore questo luogo meraviglioso. Ho vissuto momenti importanti, che non potrò mai dimenticare".
Dottoressa, sulla nuova nomina cosa ci dice invece? E’ contenta di andare a Ferrara?
"Onestamente posso ancora dire poco, perché non conosco il giorno esatto in cui prenderò servizio in Emilia Romagna. Proprio oggi (ieri, ndr) ho avuto un colloquio e sono fiduciosa. Farò il meglio possibile, come ho sempre fatto per ogni mia esperienza lavorativa".
Matteo Porfiri