Le otto liste presentate lunedì sera, per il rinnovo dei comitati, sono state trasmesse ieri all’ufficio Quintana e ai revisori dei conti di ogni singolo sestiere. Questi ultimi, entro dieci giorni, dovranno verificare la regolarità degli atti presentati e definiranno le liste elettorali. Successivamente si dovrà convocare l’assemblea dei soci per la nomina degli scrutatori, che si dovrà svolgere non oltre l’8 dicembre. Ogni seggio sarà composto da cinque persone scelte dall’assemblea del sestiere tra gli iscritti all’albo. I seggi, il 15 dicembre, resteranno aperti dalle 11 alle 19 (arco temporale minimo) e lo scrutinio avverrà subito dopo, ovviamente a porte aperte. Entreranno in consiglio, oltre al caposestiere vincitore, altre dodici persone: tredici in tutto. Di queste, otto (il caposestiere e sette consiglieri) apparterranno alla lista più votata. Dal nono al tredicesimo consigliere, poi, entreranno nel comitato quei candidati che, scorrendo tra i risultati, avranno ottenuto il maggior numero di preferenze, a prescindere dalla lista di appartenenza. Solo due i sestieri nei quali ci sarà una battaglia tra più liste: Porta Romana, con Luigi De Santis e Stefano Volponi aspiranti capisestiere, e Piazzarola, dove Gianni Marozzi affronterà Luca Fattori. La sfida più tesa sembra essere quella in casa rossoazzurra e nelle ultime ore Stefano Volponi ha presentato il suo programma.
"Dopo tanti anni trascorsi sul campo, oggi sento il dovere e la responsabilità di continuare a contribuire allo sviluppo del sestiere attraverso una veste nuova – spiega lo storico sbandieratore, figlio dell’ex caposestiere Titino –. La visione ed i valori che intendiamo perseguire si basano sul concetto di comunità, inclusione e partecipazione". In merito al programma di Volponi, si continuerà ovviamente a puntare sul cavaliere Lorenzo Melosso, provando a rafforzare il rapporto con la scuderia Atlanda. Per gli arcieri, l’aspirante caposestiere vuole lavorare sul concetto di appartenenza, affinché gli atleti in gara siano interamente provenienti dal sestiere, istituendo una scuola dedicata alla disciplina del tiro con l’arco che garantirebbe un continuo ricambio generazionale. "È importante tutelare e garantire che il corteo di sestiere sia sempre in linea con i valori della Quintana, con il periodo storico di riferimento e al tempo stesso, sia in grado di cogliere elementi e fattori di innovazione, rafforzando i processi di ricerca storica".
Matteo Porfiri