La mostra d’arte povera di Pistoletto: "Così riportiamo qui la creatività"

L’inaugurazione ha dato il via all’esposizione che resta visionabile fino al 29 settembre alla Palazzina Azzurra

La mostra d’arte povera di Pistoletto: "Così riportiamo qui la creatività"

La mostra d’arte povera di Pistoletto: "Così riportiamo qui la creatività"

Tra la terra e il mare della riviera, tra lo sfrecciare dei treni e il frinire infinito delle cicale: è in questo ambiente, vivo e cangiante, che è stata inaugurata la prestigiosa mostra di Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri in Palazzina Azzurra. ‘Sub rosa – Il segreto di Venere’, rimarrà fruibile fino al 29 settembre, grazie alla promozione dell’associazione Endeca Agitarore Culturale, in partenariato con la Fondazione Plart presieduta dalla visionaria Maria Pia Incutti.

Il maestro dell’arte povera approda sul litorale piceno anche grazie all’opera della curatrice, l’instancabile Rosalba Rossi, che ieri sera alle 19 ha illustrato ai numerosi presenti uno spazio – e un tempo – difficilmente replicabile nello scenario culturale nazionale. A patrocinare l’evento culturale sono stati anche il comune di San Benedetto e la Fondazione Pistoletto Cittadellarte. La mostra non mancherà di stupire per l’impatto scenografico che le è stato impresso sin dall’ingresso in Palazzina, dove campeggia, monumentale, la ‘Rosa trafitta’ (1982-1983), inedita scultura la cui massa e dinamica coinvolge nella spirale di interrogativi che, dall’alba dei tempi, l’arte pone ai suoi astanti.

Una mostra ’colta’, come è stata definita dallo storico dell’arte Tommaso Strinati, il cui contributo è parte integrante del catalogo (di Franco Mercuri): "Si conosce un Pistoletto per alcuni versi strano e pesantissimo – ha commentato Strinati – che potrebbe benissimo figurare in una galleria londinese o newyorchese". Con lui, anche lo storico Marino Capretti, che ha esaltato la valenza del contesto in cui è stata incastonata la mostra, e il poeta sambenedettese Gianni Marcantoni, autore di un componimento declamato proprio durante l’inaugurazione. Lo spazio appena aperto rappresenta quasi un rito collettivo, in cui vale soprattutto la sinergia delle forze messe in campo. Soprattutto quella della Zygouri: l’artista greca, presente al ‘varo’, si collega al Pistoletto tramite la performance site-specific (2014) con cui ha di fatto incarnato la ‘Venere degli stracci’ del maestro biellese. Scatti della Zygouri (‘Venus of the rags/In transit’; ‘The rite of the passage’ e ‘Fuori i profanatori’) sono stati realizzati da Roberto Dell’Orco. A coronamento del percorso, anche il ‘Ritratto’ (Pistoletto, 1983) e la riproduzione di un modello di sandalo indossato dalla Zygouri nella performance del 2014. "Il nostro intento – conclude Rosalba Rossi – è di riportare l’arte e il pensiero creativo addentro al territorio e alla collettività partendo, in questo caso, dal collezionismo privato".

Giuseppe Di Marco