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La morte misteriosa di Stefania. Malore dopo l’intervento al naso. Via all’inchiesta, medici indagati

L’impiegata di San Benedetto del Tronto aveva scelto una clinica privata milanese . La famiglia: "Voleva evitare l’anestesia". L’avvocato: "Stava bene, è successo qualcosa".

La morte misteriosa di Stefania. Malore dopo l’intervento al naso. Via all’inchiesta, medici indagati

La morte misteriosa di Stefania. Malore dopo l’intervento al naso. Via all’inchiesta, medici indagati

Le indagini sono ancora all’inizio e, per chiarire le cause della morte di Stefania Camela, partiranno dall’autopsia disposta ieri dal pm di Milano Luca Gaglio. Autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni, così come l’esame delle cartelle cliniche acquisite dalla Procura, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Sul registro degli indagati verranno iscritti i medici che hanno eseguito l’operazione, a titolo di garanzia per consentire loro di nominare consulenti per seguire l’esame autoptico e i successivi accertamenti. Stefania Camela, 47enne dipendente del Comune di San Benedetto del Tronto, nelle Marche, si era sottoposta nei giorni scorsi a un intervento chirurgico al naso nella clinica privata Blumar Medica di Milano. Una struttura sanitaria "specializzata in chirurgia plastica e ricostruttiva e medicina estetica".

Due giorni dopo l’operazione si era sentita male all’improvviso, ed è morta in ospedale probabilmente per un’embolia. La donna, secondo quello che hanno spiegato i familiari, aveva paura di sottoporsi all’intervento al setto nasale e ai turbinati per via dell’anestesia. Per questo si sarebbe rivolta a una clinica privata con un chirurgo che operasse senza intubare e senza tamponi post intervento. La famiglia, che ha presentato un esposto ai carabinieri e ha nominato un legale, chiede ora chiarezza sulla sua morte, avvenuta dopo un intervento di routine, senza particolare complessità. "Di certo una donna giovane, in ottima salute, che muore improvvisamente dopo un intervento chirurgico - spiega il legale della famiglia, l’avvocato Dario Alesso Sibillo - ci fa sospettare che qualche elemento strano possa esserci stato, ma si tratta di ipotesi per il momento".

Andrea Gianni