Giovanni ‘Gianni’ Frattani è un signore di 76 anni che ha dedicato la vita al lavoro. Domani verrà premiato con l’Aquila d’Oro ed è decisamente emozionato.
Gianni, ma non è ora di riposare?
"Vendo complementi d’arredo da sempre. Ho una figlia che non proseguirà questa attività perché fa la mamma e questo non è un lavoro facile. Sono quasi 50 anni che faccio questo mestiere senza problemi, senza debiti, senza fallimenti. Un lavoro che ho ereditato da mio padre che mi ha insegnato tutto e nonostante avessi il diploma di perito chimico, sono rimasto qui perché vendere mi ha sempre appassionato"
Lei vende soprattutto tendaggi e biancheria: è sempre più difficile commerciare con questi articoli? "Molto, perché i ragazzi di oggi l’arredamento lo fanno spendendo il minimo all’Ikea. E la crisi ha colpito parecchio questo settore onore fatto sempre in questo settore dove devi inventari tutto essere al passo con la moda, aggiornarti con la tecnologia e se non sei all’altezza o lavori male, non duri a lungo".
E come ci si difende?
La mia forza sta nell’esperienza che ho maturato all’estero soprattutto a Parigi e poi con la clientela straniera in particolare russa e tedesca. Quelli che venivano al mare qui in zona, venivano poi a trovarmi perché il passa parola mi ha dato la possibilità di lavorare con tanti clienti benestanti e questo mi ha poi portato anche a fare lavori a Mosca, a Londra a Berlino. Sono sempre alla ricerca di nuove aziende emergenti in modo da poter abbinare qualità e prezzo giusto. Il costo vero non è il materiale, ma confezionarlo e montarlo. Basta poco che il cliente ti contesta il lavoro e ti mette nei guai".
C’è un lavoro che l’ha gratificata di più?
"Ho arredato una villetta a Casette d’Ete di proprietà di un industriale della calzatura che mi ha dato carta bianca. Ho potuto esprimere tutta la mia creatività ed è uscito fuori un ‘gioiellino’ che porto nel cuore".
v. r.