La grande sete del Piceno. Nuova pioggia e meno turisti. Ma la crisi idrica rimane

Fino al 20 settembre sono ancora previsti dalla diga di Talvacchia per alimentare il territorio. Intanto arrivano tre autobotti per aiutare gli allevamenti montani.

La grande sete del Piceno. Nuova pioggia e meno turisti. Ma la crisi idrica rimane

Fino al 20 settembre sono ancora previsti dalla diga di Talvacchia per alimentare il territorio. Intanto arrivano tre autobotti per aiutare gli allevamenti montani.

La grande paura è passata, ma mai come quest’estate è stato alto il rischio di ricorrere a chiusure dei serbatoi sia nella provincia di Ascoli che in quella di Fermo, con danni gravissimi all’immagine del turismo che già non naviga in acque splendide di suo. Il momento più critico c’è stato a cavallo di Ferragosto quando pochi centimetri di acqua erano rimasti nel serbatoio che serve San Benedetto.

L’arrivo delle piogge ha rialimentato le condotte, così come anche una mano l’ha data il calo delle presenze turistiche lungo la costa Adriatica col conseguente riduzione dei consumi. Dunque è leggermente migliorata rispetto alla scorsa settimana la situazione nell’Ascolano (Ato 5), ma molto dipenderà dall’evoluzione del meteo e sono in arrivo tre autobotti per gli allevamenti montani. "Le problematiche di irrigazione segnalate dal Consorzio di Bonifica – sottolinea l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi – sono state risolte grazie a un prelievo dalla diga Talvacchia. Questo accadrà anche nelle prossime settimane almeno fino al 20 settembre". Permane, sempre nella zona dell’ascolano, segnalato anche dall’assessore Andrea Antonini – che è intervenuto ieri alla riunione dei Comitati provinciali di protezione Civile, convocati su iniziativa della Regione Marche e della Prefettura – una difficoltà legata alla carenza idrica negli allevamenti montani; difficoltà segnalata in tutte le Marche, che in alcuni casi si è risolta con delle autobotti, ma che resta un serio problema in capo ai Comuni. "Come Regione – conclude Aguzzi – abbiamo incardinato la procedura per l’affidamento di proprietà di tre autobotti ad altrettante Unioni Montane, una a nord, una al centro e una al sud per poter dare un aiuto in caso di emergenza".