REDAZIONE ASCOLI

La Giornata della povertà. Visite nei luoghi del cuore

Dall’emporio della carità al Pas, il vescovo: "Non distogliere lo sguardo". La Diocesi ha accolto 79 migranti: "Per permettere l’integrazione". .

La Giornata della povertà. Visite nei luoghi del cuore

Il 19 novembre si celebra la settima edizione della Giornata mondiale dei poveri, proposta per la prima volta nel 2017 e voluta fortemente da Papa Francesco. La Diocesi di Ascoli organizza per l’occasione una serie di appuntamenti spalmati su più giorni, a cominciare da questo fine settimana quando verranno aperti, per visite guidate (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18), i luoghi della solidarietà della Caritas, ovvero l’emporio della carità, il Polo accoglienza e solidarietà (Pas) dove si trova tra gli altri la mensa per i poveri Zarepta, Passamano e la casa di accoglienza Sant’Emidio. Domani, invece, il vescovo di Ascoli, Gianpiero Palmieri, presiederà alle 18, nella chiesa di San Paolo a Pagliare, una messa alla quale seguirà la cena della condivisione. Infine, sabato 25 novembre, alle 10, nel salone parrocchiale dei Ss. Simone e Giuda a Monticelli, si svolgerà il convegno per la presentazione dei dati nazionali e locali relativi al ‘Rapporto povertà Caritas 2023’ e un focus su povertà e disagio psichico. "Nell’ambito di questa presentazione – dice il vescovo Palmieri – ci sarà un focus sul Piceno, San Benedetto e Ascoli insieme. Il messaggio del Papa per la giornata mondiale è molto bello ed è ‘non distogliere lo sguardo dal povero".

Quasi un invito che il Papa fa a trasmettere questa capacità di attenzione, contro l’indifferenza. Perché si sente il bisogno di celebrare una Giornata mondiale del povero? Perché il numero della povertà assoluta in Italia è mostruosamente cresciuto, parliamo di 5 milioni e 700 mila persone in base ai dati presentati oggi (ieri ndr) a livello nazionale. Per quanto riguarda i dati provinciali – continua il vescovo –, ai servizi sociali si rivolgono diverse persone, ma ai centri Caritas tutti coloro che sono in difficoltà, anche chi vuole mantenere un certo anonimato". Il vescovo Palmieri pone poi l’accento sull’accoglienza che sta fornendo la Diocesi a 79 migranti. "Queste accoglienze sono fatte – dice – in convenzione con la prefettura, ma in maniera diffusa in sette luoghi, per permettere l’integrazione. Il numero più cospicuo è alla casa di accoglienza Sant’Emidio dove sono 18. Al Marino abbiamo mandato mamme arabe con bambini e si è formata una comunità serena. Abbiamo accolto anche gli ucraini lo scorso anno. Dovevano passare dalla nostra accoglienza a quella Sai dei Comuni, ma nel nostro territorio solo uno la fa ed è quello di Folignano, per cui avremmo dovuto mandare queste persone in Abruzzo o in Calabria. I parroci hanno detto di no ed hanno voluto continuare il lavoro di integrazione anche se la spesa esce fuori da quella prevista dalla prefettura, è nostra. Si stanno integrando molto bene e già un nucleo famigliare è diventato autonomo. In tutto sono una trentina di persone".

Lorenza Cappelli