Questa mattina saranno sottoposte ad interrogatorio di garanzia le tre persone arrestate lunedì dalla Guardia di Finanza che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti, per fatti che la Procura di Ascoli colloca fra maggio 2021 e maggio 2022. In carcere sono finiti un amministratore di condominio di 51 anni di San Benedetto e un geometra 43enne di Monteprandone, titolare di una ditta di costruzioni. Agli arresti domiciliari è stato ristretto un architetto 59enne di Martinsicuro, mentre a carico di un 36enne di Ascoli è stato disposto il divieto di esercitare la professione di architetto per 12 mesi. Difesi dai rispettivi avvocati i tre avranno dunque la possibilità di spiegare la propria posizione in merito alle accuse e difendersi dalle stesse.
Tutti e quattro gli indagati destinatari delle misure cautelari sono accusati, in concorso, di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche avendo indotto in errore lo Stato procurandosi l’ingiusto profitto rappresentato da crediti di imposta maturati dalle loro società per un ammontare complessivo di 889,555 euro. Il costruttore sambenedettese deve rispondere, in qualità di amministratore della sua società, anche di aver proceduto nel periodo di imposta 2022, mediante molteplici modelli F24, a indebite compensazioni per il pagamento di diversi tributi, indicando crediti di imposta inesistenti acquisiti nel 2021 per un ammontare complessivo di 155.724 euro.
L’architetto ascolano, in qualità di tecnico abilitato al rilascio del certificato di collaudo finale, è accusato di falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità per aver attestato, fra settembre 2021 e settembre 2022, la conformità dei progetti presentati con segnalazioni di inizio attività (Cila) di opere mai realizzate relativamente ad alcuni condomini; si tratta, in particolare, di falsi attestati di avvenuta esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria di progettazione e restauro facciate con risanamento conservativo degli elementi esterni dell’edificio, per i quali avrebbe redatto il certificato di collaudo finale. Infine l’amministratore di condominio sambenedettese deve rispondere anche di autoriciclaggio avendo trasferito fra conti correnti di società a lui riconducibili parte del provento della presunta commissione della truffa; somma stimata in 395 mila euro, derivante dalla commercializzazione dei crediti di imposta indebitamente ottenuti "in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza illecita, mediante ulteriori bonifici al conto corrente personale".
Peppe Ercoli