"San Benedetto vive ormai da vent’anni un declino". Lo affermano l’architetto Daniele Paolini e l’avvocato Gian Luigi Pepa, del gruppo Rigenera Sbt che attribuiscono questa situazione a molteplici fattori. "Il turismo stagionale, un tempo motore economico, sta rallentando progressivamente", affermano, citando la trasformazione di oltre 50 strutture alberghiere in residenze di lusso e l’aumento delle case vacanza, che riducono l’appeal cittadino. Il successo dell’agroturismo, con esperienze autentiche e sostenibili, sottrae ulteriori visitatori alla costa. Anche il settore della pesca, elemento cardine dell’economia locale, ha subito un tracollo per concorrenza estera, riduzione delle risorse ittiche e normative restrittive. "Negli ultimi decenni, molti pescherecci sono stati dismessi", sottolineano, evidenziando il degrado urbano legato a magazzini e strutture abbandonate, come i famigerati "frigoriferi Sgattoni". Il porto, elemento strategico, soffre di mancata modernizzazione e gestione inefficiente, con infrastrutture obsolete che penalizzano ambiente e economia. "La cassa di colmata è una ferita urbanistica ed ecologica", spiegano, invocando bonifiche e strategie di rilancio per valorizzare il potenziale del territorio. Il declino non risparmia l’edilizia, con piani urbanistici inadeguati e aree degradate come l’ex stadio Ballarin. "Occasioni mancate per creare un equilibrio tra sviluppo e sostenibilità", commentano i due professionisti che da tempo predicano la necessità di un intervento di rigenerazione urbana.
Cronaca"La città in declino ormai da 20 anni. E il turismo rallenta"