E’ partita la raccolta firme per dare il via alla class action che il sindaco di Castel di Lama, Mauro Bochicchio, ha annunciato contro la decisione di chiudere al traffico il ponte in mattoni che attraversa il Tronto. I problemi ci sono: Salaria congestionata, pochi affari per i negozi lungo la strada; sia per Castel di Lama, Colli del Tronto e Pagliare, gravi disagi anche per gli automobilisti costretti a fare giri assurdi, perché non si può più uscire dal raccordo autostradale per Castel di Lama. Per la ricostruzione del nuovo ponte i tempi si dilatano: i problemi ci sono, prima fra tutti il parere della Sovrintendenza dei beni culturali, che peserà in maniera determinante sul futuro dei lavori. Va detto, con molto onestà, che non bisognava aspettare l’emergenza per procedere, della pericolosità del ponte si parla da decenni. Intanto il sindaco Mauro Bochicchio procede per la class action: "Chiediamo – dichiara il primo cittadino – un risarcimento. La class action è uno stimolo per le Province, qualunque esse siano, a fare bene. La nuova relazione che stabilisce che il ponte è pericoloso e intransitabile depotenzia un eventuale ricorso al Tar, ma i disagi permangono, rimane quindi la validità ad un’eventuale richiesta danni. Due mesi sono tanti e poi si aggiungeranno 40 giorni per gli eventuali lavori per l’installazione del semaforo, sfioriamo i 3 -4 mesi, se dovessero esserci ragioni amministrative importanti che giustificano queste perdita di tempo è un discorso, altrimenti è inaccettabile".
Intanto venerdì durante il mercato settimanale sono state registrate 80 adesioni per la class action. Il sindaco Mauro Bochicchio risponde anche al presidente della Provincia Sergio Loggi, che invita i sindaci, piuttosto che fare la guerra a collaborare. "Saremo sempre leali e collaborativi con le istituzioni locali, a maggior ragione con il presidente Loggi, ma questo non significa mettersi le fette di prosciutto sugli occhi o fare atti di fede. Sono passati due mesi dalla chiusura del ponte, dopo tavoli tecnici, conferenze stampa e nuove relazioni tecniche non è stata attuata alcuna concreta soluzione".
Maria Grazia Lappa