
Piergallini e un sub sul relitto
Ascoli, 4 giugno2023 – Il 3 marzo del 1864 il piroscafo Lombardo salpò dal porto di Ancona carico di truppe destinate a Manfredonia e di detenuti che avrebbero dovuto scontare la pena nelle carceri delle Isole Tremiti. Durante la navigazione, secondo un documento ufficiale della Marina Militare, il comandante in avvicinamento alle Tremiti fu sorpreso da un forte Maestrale e nella notte del 12 marzo finì su una secca che ne determinò l’affondamento. "La scarsa illuminazione, le condizioni meteo avverse portarono sicuramente il comandante a sbagliare la rotta e ad avvicinarsi pericolosamente all’isola di San Domino. Purtroppo all’altezza di Cala degli Inglesi l’urto con una secca semi affiorante ne causò la falla a seguito della quale il Lombardo affondò". Questo si legge nel documento della Marina.
Il sambenedettese Silvio Gino Piergallini è stato inviato alle Tremiti, dove il 24 giugno prossimo, in piazza Belvedere presenterà il suo libro "Garibaldi". L’occasione è offerta dalla spedizione di un gruppo di subacquei che scenderanno sul fondale di Cala degli inglesi per girare le immagini attorno e dentro i resti del piroscafo "Lombardo".
Oggi i resti del piroscafo si trovano a una profondità di appena 10 metri. "Quando scrissi il racconto su Garibaldi, la vicenda del Lombardo l’avevo giusto sfiorata, abbinandola all’altra nave di Garibaldi, "Il Piemonte" – ricorda Piergallini – Adesso l’editore mi ha chiesto di approfondirla, per la presentazione che ci sarà il 24 giugno alle Tremiti e farà una ristampa del libro con la nuova appendice di 8 pagine".
Cos’è che non la convince di questa ricostruzione?
"Dal 3 al 12 marzo passano 9 giorni. Per andare da Ancona alle Tremiti, senza scalo, poiché a quell’epoca non c’erano approdi, ci sono 150 miglia circa. Considerato che il Lombardo poteva raggiungere la velocità di circa 10 nodi, in teoria avrebbe potuto coprire la distanza in 15 ore, quindi in poco più di un giorno, al massimo due. Sarebbe quindi importante sapere dove e quando il forte Maestrale sorprese l’imbarcazione in navigazione e in avvicinamento, tanto che la nave raggiunse le Tremiti a notte fonda dopo 9 giorni. Che cosa accadde in quell’arco temporale? Oggi credo non sia più possibile ricostruire questo evento.
Che idea si fatto?
"Il dubbio che si affaccia prepotente, a questo punto, sono relativi alla data e alle parole. 3 marzo – 12 marzo, 9 giorni per fare 150 miglia e poi il "forte Maestrale". Si tratta di un vento da nord-ovest, di terra quindi, che avrebbe dovuto spingere la nave verso il largo, laddove un bravo comandante avrebbe dovuto dirigere il natante per non dover affrontare i frangenti di bassi fondali che circondano quasi tutte le isole".
Il Lombardo è stato trovato solo nel 2004. Chi furono gli scopritori?
"Tre sub di Marlintremiti Pietro Faggioli, Adelmo Sorci e Andrea Ghisotti. In quella zona c’è un percorso archeologico subacqueo che si sviluppa fra i 9 ed i 25 metri di profondità e che permette di visitare il sito con pinne e maschera. Una scoperta importante perché il Lombardo è stato uno dei due vapori che trasportarono i Mille di Garibaldi, nel 1860, da Quarto a Marsala".