Il territorio prova a fare quadrato per scongiurare il dramma di una possibile chiusura della Beko Europe. A Comunanza il comune ha indetto un’assemblea pubblica che si terrà domani a partire dalle 16 nell’auditorium Adriano Luzi. In ballo ci sarà davvero tanto, soprattutto dinanzi al serio pericolo che l’ex stabilimento Whirlpool possa davvero chiudere i battenti entro la fine del 2025. Un’altra piaga che si abbatterebbe inesorabilmente su uno dei comuni dell’entroterra ascolano dopo le drammatiche conseguenze già generate da terremoto, pandemia e spopolamento. L’incontro delle istante programmato consentirà alle realtà economiche e sociali del territorio di unire le forze in vista del cruciale incontro di martedì 10 dicembre quando, nella sede del Mimit (Ministero delle imprese e del made in Italy), Governo e Beko si confronteranno. All’assemblea sarà attesa anche la presenza di alcuni rilevanti personaggi politici come l’onorevole Lucia Albano (sottosegretario mistero economia e finanze), il commissario per la ricostruzione Guido Castelli, il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, gli assessori regionali Andrea Maria Antonini (sviluppo economico e industria) e Stefano Aguzzi (lavoro, tutela e sicurezza del lavoro) nonché le sigle sindacali impegnate in questa delicata crociata.
"Quello che per la multinazionale è solo un punto geografico immerso nelle aree interne è per noi una comunità viva fatta di uomini e donne che la abitano con dignità e laboriosità – afferma Domenico Sacconi, sindaco di Comunanza –. Per questo è primario trattare la nostra comunità con responsabilità, facendoci amplificatori delle voci che emergono dal territorio. Questa assemblea sarà un ulteriore tassello della nostra azione. Vogliamo portare le istanze di tutti gli attori coinvolti ai tavoli decisionali con l’obiettivo di non far abbassare l’attenzione su una vicenda che potrebbe avere impatti profondi sul tessuto economico e sociale della comunità locale".
A puntare i fari sulla crisi dello stabilimento è stata anche la Provincia che, nella giornata di giovedì 5 (palazzo San Filippo, sala consiliare alle ore 15.30), ha convocato un consiglio aperto che vedrà, anche qui, la partecipazione di istituzioni, sindacati e soggetti dello sviluppo locale. "L’obiettivo è quello di unirsi alla mobilitazione istituzionale in atto rinnovando la preoccupazione e la netta contrarietà ad una decisione che comporterebbe un impatto socio-economico insostenibile per la zona montana e l’intero territorio Piceno – sostiene il presidente Sergio Loggi –. Vogliamo inoltre favorire soluzioni e percorsi affinché possano essere attivati, con tempestività ed urgenza, strumenti volti a scongiurare la chiusura dello stabilimento di Comunanza e degli altri siti produttivi della Beko presenti nel paese. Le aziende che investono sui territori devono mostrare senso di responsabilità ed elaborare strategie di sviluppo attraverso piani industriali credibili e certi che contemperino esigenze di rendimento d’impresa con gli impegni assunti in sede di pianificazione ed investimento".
Infine per Italia Viva la crisi industriale che si sta propagando risulta essere generata dalla mancata individuazione di una Zes in tutte le Marche. Oltre che dalla mancanza di investimenti per l’ammodernamento delle infrastrutture viarie e dei collegamenti con porti ed aeroporti.
Massimiliano Mariotti