REDAZIONE ASCOLI

Il progetto per il pronto soccorso. Musica mentre si aspetta la visita

Grazie all’aiuto di Fainplast, la direttrice Natalini: "Un beneficio per tutti"

Il progetto per il pronto soccorso. Musica mentre si aspetta la visita

La presentazione del progetto della musica al pronto soccorso realizzato grazie alla Fainplast

Primo e unico esempio di musica 432 Hz nei pronto soccorso d’Italia, il progetto, operativo da alcuni giorni al ‘Mazzoni’, è nato da un’intuizione del direttore dell’unità operativa complessa di Pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’ospedale di Ascoli, Gianfilippo Renzi, ed è stato realizzato grazie all’intervento economico della ditta Fainplast della famiglia Faraotti che ha donato all’Ast la somma necessaria. "Circa 10 anni fa, un biologo cellulare di Torino, Emiliano Toso – spiega Gianfilippo Renzi – riuscì a coniugare la biologia con la musica, accordando gli strumenti con il cosiddetto ‘biological tuning’, cioè a frequenza di 432 Hz. Ne è nata una musica, da lui stesso chiamata ‘translational music’, che, armonizzandosi con i suoni e le vibrazioni naturali, può avere effetti terapeutici sugli individui ammalati. Non a caso – aggiunge – in questi anni, reparti di neonatologia, pediatria, rianimazione e riabilitazione di diversi ospedali italiani si sono avvalsi di questo genere di musica per rendere più efficienti ed efficaci i propri percorsi clinico-assistenziali". Pronto soccorso e medicina d’urgenza sono ambienti ‘critici’, caratterizzati da elevati livelli di tensione per gli operatori e di sofferenza fisica e psichica per i pazienti. "Come operatore sanitario e direttore di un Pronto soccorso – prosegue Renzi – ho pensato a un progetto, operativo solo da qualche giorno, che sfruttasse le innumerevoli conoscenze disponibili sulla musica 432 Hz a favore degli operatori e degli utenti, ‘importando’ in un ambiente di vita e di lavoro così critico e difficile gli straordinari effetti positivi che tale tipo di musica può avere sull’uomo, trasformando un luogo di sofferenza, conflitti e stress ai massimi livelli, in un luogo più equilibrato e a misura d’uomo". Il progetto è rilevante, quanto a fattibilità, economicità, razionalità, finalità, eticità e sostenibilità, e rappresenta il primo esempio di questo genere applicato al Pronto soccorso, in Italia. "Non si pensa di risolvere i problemi dei pronto soccorso con la musica, ma – conclude la direttrice Nicoletta Natalini – abbiamo provato a fare qualcosa che comunque ha un effetto benefico a 360° sugli operatori e i pazienti".