REDAZIONE ASCOLI

Il presidio per i lavoratori: "Tanti tagli dalla Regione ma si proroghino i 50 contratti"

I sindacati hanno manifestato ieri per l’organico ridotto all’osso e le gravi ripercussioni soprattutto sui pazienti: "La nostra Ast privata di 1,8 milioni a differenza delle altre marchigiane".

Il presidio per i lavoratori: "Tanti tagli dalla Regione ma si proroghino i 50 contratti"

"Sarà stata una scelta difficile per l’azienda non prorogare il contratto a 50 lavoratori, non crediamo che l’abbia fatto a cuor leggero. Il problema vero è rappresentato dai fondi perché l’Ast di Ascoli, a differenza delle altre della regione, ha subito una decurtazione per il personale di 1,8 milioni di euro. Dunque, da un lato capiamo la situazione, ma dall’altra dobbiamo difendere la sanità pubblica". Queste le parole del coordinatore della Rsu dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, Paolo Grassi, presente, ieri pomeriggio, davanti all’auditorium ‘Neroni’, al presidio organizzato dai rappresentanti dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Nursing Up, Usb, Ugl salute e Fials) per chiedere a gran voce l’apertura di un tavolo con la direzione dell’azienda per l’ottenimento della proroga dei contratti a cinquanta lavoratori del comparto in scadenza a fine dicembre. L’Ast ha già stabilizzato 24 figure (11 operatori socio-sanitari, 3 infermiere, 1 ostetrica, 1 tecnico di riabilitazione psichiatrica, 1 tecnico sanitario di laboratorio biomedico, 1 ausiliario specializzato ai servizi socio assistenziali, 1 operatore tecnico specializzato autista di ambulanza, 1 operatore tecnico e 4 coadiutore amministrativo), e procederà con la proroga di altri 150 lavoratori i cui contratti scadono il 31 dicembre. Ma rimangono fuori 50 persone per le quali le organizzazioni sindacali chiedono ugualmente un rinnovo.

"Ci rendiamo conto che l’azienda non può stabilizzare tutti – continua Grassi –, anche se molti ne hanno maturato i requisiti, ma chiediamo intanto la proroga di due mesi per i 50 rimasti fuori, così da poter organizzare con la direzione, in base alle mobilità, alle assunzioni da concorso, alle stabilizzazioni, il giusto assetto. Abbiamo deciso di manifestare oggi (ieri ndr), durante l’assemblea pubblica organizzata dall’Ast – conclude –, per rivendicare questo problema che si è presentato qualche giorno fa. Si tratta soprattutto di Oss e ciò comporterà, innanzitutto, una perdita economica per queste persone che si ritroveranno senza un contratto con tutte le ripercussioni, soprattutto perché molti sono monoreddito, e poi, essendo figure importanti, la loro carenza comporterà disagi con carichi di lavoro maggiori per chi resta. E ciò si andrà a ripercuotere su tutta la popolazione, perché non si riuscirà a erogare la stessa assistenza". Lorenza Cappelli