Un presepe dedicato ad Aurora Stella, la giovane ascolana morta tragicamente il 22 febbraio del 2016 a causa di una malattia fulminante. E’ quanto realizzato dai genitori della ragazza, Daniela e Mario, all’interno della propria abitazione. Era dal 2007, dunque, da 17 anni, che la famiglia non allestiva un presepe ma stavolta la decisione è stata diversa. "Quando era piccola, mia figlia invitava tanti amici e compagni di scuola a casa nostra per ammirare la riproduzione della Natività – racconta Daniela Massi, mamma di Aurora e consigliera comunale –. Partecipammo, vincendo, anche a tanti concorsi, tra i quali quello promosso dalla circoscrizione. Poi, per motivi di salute e famigliari, interrompemmo questa tradizione del presepe e da allora non lo abbiamo più fatto. Stavolta, però, da lassù Aurora ci ha dato la forza per allestirlo di nuovo e siamo davvero felici di esserci riusciti".
Un lavoro di squadra, quello che ha visto protagonisti Daniela Massi e il marito Mario Stella. "Ci ha dato una grossa mano anche un amico di famiglia, Fiorenzo Esposto – prosegue Daniela –. Lui, per certi versi, è stato il nostro direttore artistico e ci ha incitati sin dall’inizio. Mio marito, invece, si è occupato della scenografia e io delle luci". Il presepe è molto particolare. Innanzitutto ripropone le quattro fasi della giornata (l’alba, il giorno, il tramonto e la sera), ognuna delle quali corredata da suoni e dall’illuminazione caratteristica. Le statuine sono tutte in movimento e ripropongono i mestieri tipici di un tempo: dalla massaia che fa la polenta al pescatore, dal pastore al falegname.
L’opera è stata allestita nel sottoscala e sono stati invitati, per ammirarla, anche il sindaco Marco Fioravanti e il vescovo Gianpiero Palmieri. "Tutti i vescovi, in passato, hanno visto di persona i nostri presepi. Anzi, vi svelo un aneddoto: monsignor Silvano Montevecchi, addirittura, prese anche una multa pur di venire a casa nostra a visitare l’opera. Comunque, siamo felici di aver riproposto il presepe, 17 anni dall’ultima volta, anche se ci è costata tanta fatica. Lo abbiamo fatto, appunto, nel ricordo di Aurora, perché nessuno muore finchè vive nel cuore di chi resta. Mia figlia ci ha dato il coraggio e la forza di rimetterci a lavoro e siamo felici che, dopo tre settimane di sacrificio, sia venuto fuori un presepe meraviglioso".
Matteo Porfiri