REDAZIONE ASCOLI

Il nodo infrastrutture. Val D’Aso e territori isolati

Dopo l’appello dei Comuni, l’attacco del Pd: "Sottovalutati i problemi"

La galleria di Croce di Casale

La galleria di Croce di Casale

La viabilità, spesso complicata lungo le strade che collegano i piccoli borghi con i capoluoghi o con la costa, può essere sicuramente considerata un fattore in grado di incidere sullo spopolamento delle aree interne. Non a caso, proprio la scorsa settimana, undici comuni dei monti Sibillini, sia piceni che fermani, hanno alzato la voce e chiesto alla Regione e all’Anas di intervenire, al più presto, per risolvere quei problemi legati alla stessa viabilità che stanno penalizzando l’entroterra. La protesta è arrivata dai sindaci di Comunanza, Force, Amandola, Montelparo, Montedinove, Montemonaco, Montefortino, Rotella, Santa Vittoria in Matenano, Smerillo e Montefalcone. Nel mirino, principalmente, i lavori che stanno interessando la Val d’Aso, in particolare il tratto in corrispondenza di Ponte Maglio, nel comune di Santa Vittoria in Matenano. Il cantiere ricade nel territorio fermano, ma penalizza anche chi vive nei vicini borghi montani piceni e quotidianamente è costretto a passarci, soprattutto per motivi di lavoro. La lamentela dei sindaci è stato però raccolta, nelle ultime ore, dai consiglieri regionali Anna Casini e Fabrizio Cesetti, entrambi del Pd, i quali hanno depositato un’interrogazione alla giunta regionale per sollecitare un intervento che metta fine alla nuova sequela di disagi ai danni dei residenti nelle aree interne.

"È evidente – spiegano Casini e Cesetti – che da parte della giunta Acquaroli ci sia stata una totale sottovalutazione della portata strategica di questo asse viario, il cui ammodernamento è indispensabile per assicurare la ripresa dello sviluppo socio-economico dei territori colpiti dal sisma. Nel marzo del 2020 approvammo lo schema di Convenzione tra la Regione Marche e Anas per la progettazione e la realizzazione dei lavori necessari, individuando le tempistiche di affidamento ed esecuzione lavori in un anno e mezzo. Con la vittoria del centrodestra alle elezioni regionali, dello stesso anno, si è tutto fermato e solo nel novembre del 2023, dopo ben tre anni, è stato finalmente approvato il progetto esecutivo e concesso il contributo che ha permesso l’avvio dei lavori. Ora siamo in una nuova inspiegabile e inaccettabile fase di stallo: perché? È arrivato il momento che non solo Acquaroli, ma tutto il centrodestra, spieghi cosa c’è dietro a questi ritardi che stanno penalizzando le migliaia di cittadini di un’intera valle". "Con l’interrogazione depositata – concludono i consiglieri del Pd – sollecitiamo il presidente a intraprendere quanto prima le azioni più opportune affinché Anas provveda all’immediata ripartenza del cantiere, così da permettere il completamento dell’opera entro maggio 2025, come previsto dal cronoprogramma".