Una provincia sicura a misura di bambini e giovani, che sa vendere bene i suoi prodotti all’estero. Un posto in cui non mancano le start up innovative e dove cresce il lavoro rosa, con particolare attenzione ad ambiente e servizi. È la fotografia che il Sole 24 Ore, nella sua annuale graduatoria della Qualità della vita, fa di Ascoli Piceno. La provincia balza al decimo posto, primeggia nell’indicatore di giustizia e sicurezza ed è al primo posto per il rapporto in percentuale tra esportazioni di beni verso l’estero e Pil. Il sindaco è Marco Fioravanti, di Fratelli d’Italia.
Sindaco Fioravanti, viviamo in un’isola felice e non ce ne rendiamo conto?
"Direi proprio di sì, forse chi si muove poco non sa quanto siamo fortunati a vivere qui. Ma io sto girando parecchio e tocco con mano le varie realtà del Paese".
Si aspettava un risultato del genere?
"Mi ha stupito, ma fino a un certo punto perché raccogliamo i frutti di anni di lavoro. È un risultato importante perché per la prima volta c’è una città delle Marche nella top ten e siamo l’unica del centro sud nelle prime venti posizioni. È stato un grande lavoro di squadra".
Sono vari gli indicatori presi in esame dal Sole 24 Ore. Quale le soddisfa di più?
"Sono molto felice del miglioramento della qualità della vita delle donne, c’è un incremento importante di occupazione femminile e imprese in rosa. E poi c’è il capitolo ’ambiente e servizi’ che premia il nostro progetto ’Ascoli Green’, il piano del verde con la sostituzione degli alberi che stiamo portando avanti. Senza dimenticare il ruolo svolto dalle società Ciip e Ato grazie a cui limitiamo la dispersione di energia nel territorio".
E poi c’è il primo posto in ’Giustizia e sicurezza’...
"Un grandissimo risultato per il nostro territorio. Ringrazio il Prefetto, le forze dell’ordine per l’impegno quotidiano ma anche i cittadini che con il loro senso civico sicuramente contribuiscono. Non dobbiamo però abbassare la guardia".
Su cosa si può puntare per crescere ancora?
"Andiamo avanti con Ascoli Green senza farci prendere da folli ideologie: è fondamentale continuare su progetti sostenibili anche economicamente. I servizi sono la vera opportunità per il futuro, dobbiamo puntare sulla digitalizzazione, sulla qualità che attrae il turista ma fa vivere bene il cittadino".
Lo spopolamento resta il male maggiore del territorio. Come si combatte?
"Abbiamo tanti giovani che stanno tornando. Purtroppo il saldo tra morti e nascite resta negativo, ma portando avanti una politica innovativa del lavoro, attraendo le aziende possiamo invertire il trend. Lunedì prossimo, come successo lo scorso anno, incontrerò gli ascolani che vivono fuori e tornano a casa per le feste. Lo scopo è creare una rete di idee e progettualità per far sì che anche loro possano contribuire alla crescita di Ascoli che deve viaggiare su tre binari: ambiente, digitale e cultura. E proprio sulla cultura dall’indagine del Sole 24 Ore arriva una bella rivincita..."
Quale?
"Negli anni scorsi i 33 sindaci del Piceno hanno iniziato un percorso che ha portato alla candidatura di Ascoli come capitale italiana della Cultura. Senza avere i fondi a disposizione, come chi ha vinto, abbiamo comunque portato avanti i nostri progetti. La classifica su Cultura e tempo libero ora ci vede davanti a Pesaro, che quei fondi li ha avuti. Questo dimostra che le capacità sono più importanti di un titolo".