REDAZIONE ASCOLI

Il mercante di armi. Giorgi, difesa all’attacco:: "C’era l’ok a vendere"

Nel processo in corso davanti al Collegio di Ascoli attenzione su documenti che proverebbero l’autorizzazione per il 79enne.

Il mercante di armi. Giorgi, difesa all’attacco:: "C’era l’ok a vendere"

"Nelle carte del processo ci sono documenti che abbiamo prodotto e che testimoniano che Franco Giorgi poteva vendere armi". Passa al contrattacco la difesa di Franco Giorgi nel processo in corso davanti al collegio del tribunale di Ascoli e che vede imputati, oltre al 79enne ascolano, anche l’egiziano Gamal Saad Rezkalla Botros, 54enne residente a Colli, il 33enne Sirage Zreg e il 53enne venezuelano Paolo Rubin residente a Padova. Sono tutti implicati, a vario titolo, nell’inchiesta della Procura riguardante attività di intermediazione per la compravendita di ingenti quantitativi di armi e munizioni da far pervenire alla Libia da altre nazioni europee; fatti in violazione della Risoluzione Onu 19702011. Il processo deve far luce sulla trattativa che ha riguardato in un primo momento 1.000 pistole, 45 fucili Sniper, 2.000 munizioni, giubbotti antiproiettile ed altri accessori per un valore di 1.130.000. Successivamente si è parlato di altre munizioni per 16 milioni di euro con richiesta di versamento di 190 mila € per il noleggio di un aereo bulgaro destinato al trasporto in Libia di un’intera partita di materiali di armamento e di un’ampia parte di essa. La trattativa è poi proseguita in Slovenia e a Istanbul con altri soggetti libici e riguardava fucili di precisione, lancia granate, pistole e munizioni per un valore di 4 milioni di dollari. Infine è proseguita in Libia da marzo 2015. Giorgi, quale intermediario, garantiva di poter approvvigionare le armi in Slovenia, Serbia e Bulgaria attraverso una propria società con sede in Bulgaria ed ha operato come rappresentante di una fabbrica di armi e munizioni, con sede in Slovenia. In questa attività di intermediazione è stato affiancato da Botros, che fungeva da interprete fra Giorgi e i libici, incontrati anche ad Ascoli fra il 2014 e il 2015. Nell’ultima udienza la difesa di Giorgi ha posto l’attenzione in particolare su una autorizzazione a vendere armi che Giorgi avrebbe ottenuto in Bulgaria. E’ stato chiesto di prendere atto della presenza del documento e della sua validità così da non dover convocare ad Ascoli alcuni soggetti bulgari.

Peppe Ercoli