"Il desiderio di tornare è stato troppo forte. Giovani a Spelonga"

Giovani impegnati nell'amministrazione locale raccontano il legame con il territorio. Tra loro Riccardo Perla, 26enne dell'ufficio anagrafe, testimonia la resilienza di una comunità segnata da eventi tragici.

"Il desiderio di tornare è stato troppo forte. Giovani a Spelonga"

Giovani impegnati nell'amministrazione locale raccontano il legame con il territorio. Tra loro Riccardo Perla, 26enne dell'ufficio anagrafe, testimonia la resilienza di una comunità segnata da eventi tragici.

Tra gli uffici dell’amministrazione locale, presieduta dal sindaco Michele Franchi, ci sono molti visi giovani. Persone, ragazzi, che hanno deciso di investire sul loro territorio, di mettersi in gioco e crescere lì dove sono nati. Tra questi c’è Riccardo Perla, 26enne seduto dietro le scrivanie dell’ufficio angrafe.

Perla, com’era questo luogo prima?

"Bella domanda, prima era casa, e lo è anche ora. Non riesco ad immaginare una vita senza questi posti, anche quando ero via, quando mi sono allontanato, il desiderio di tornare è stato troppo forte. Io qui ci sono cresciuto, sono troppo affezionato. Il mio posto del cuore era un campetto, davanti casa, con il manto rosso. Ricordo quando ci giocavo, lì sono praticamente cresciuto, ci ho passato l’infanzia. E ora ci sono le casette". Fuori dai ricordi, la vita sembra aver trovato la sua normalità, seppur diversa. I punti di ritrovo ora sono i pochi bar rimasti sparsi per le frazioni, la comunità si stringe nei posti che lo permettono, ci si fa forza l’uno con l’altro, ma intorno ci sono solo resti.

Dove si ritrovano ora i giovani?

"Prima nei locali e nei bar delle varie frazioni, ora c’è un posto nello specifico che richiama l’attenzione di tutti, a Spelonga. Si va lì la sera. E poi quando ci sono sagre o feste, nei centri di aggregazione sociale".

Com’è stata quella notte?

"Tremenda, la ricorderò per sempre. Penso che molti se ne vadano anche solo per non rivivere quotidianamente il dramma, per non rivedere ogni giorno i posti dove magari hanno perso dei cari. Io invece cerco di non pensarci spesso, ma è un trauma che mi ha cambiato e che porterò con me per sempre".