"Il consorzio lavora solo se rimaniamo tutti quanti uniti"

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Primo Valenti è il presidente del Consorzio di Tutela e Valorizzazione dell’Oliva Tenera Ascolana del Piceno Dop e non riesce a capacitarsi del perché ci sia ancora una fascia di imprenditori ascolani che si ostina a non credere nelle potenzialità di questo Consorzio. "E’ una grandissima opportunità – ha ammesso – ma tutto il territorio deve crederci. Il Consorzio fa fatica ad imporsi perché non è ancora riuscito a tenere insieme tutti i produttori. Fare l’oliva "farcita" Dop è difficile perché comporta il rispetto assoluto del disciplinare con l’assoggettamento a intensi controlli degli organi pubblici, che evidentemente molti produttori non possono o non vogliono affrontare. Si riesce a produrre la Dop solo se si ama il proprio territorio, lo si vuole valorizzare e si ha la lungimiranza di comprendere che solo la Dop, legata agli olivi della area che comprende Ascoli, il fermano e il teramano, non è e non sarà mai "delocalizzabile". La varietà di olivo (cultivar) "ascolana tenera" è la materia prima "agricola" della Dop, riconosciuta dal 2005, la cui produzione deve essere incrementata, almeno 2 mila ettari in tutto l’areale. L’equilibrio dei sapori della varietà di oliva "ascolana tenera" con il ripieno di carni sapientemente cucinate, ha infatti ottenuto dalla Unione Europea nel 2005 il riconoscimento Dop, perché questo è il prodotto fatto di materie prime locali con dimostrata tradizione storica, senza la quale non vi sono riconoscimenti né Dop né Igp. Purtroppo manca la materia prima e la pianta di ulivo ha i suoi tempi. Servono 5-6 anni per farla crescere e in questo tempo la pianta non è produttiva. Così stiamo trattando con l’assessore Carloni della Regione Marche un contributo per aiutare gli imprenditori in questa prima fase in cui occorre comunque potare le piante, fertilizzarle e aiutarle a crescere in un impianto tecnico irrigato perché l’acqua aumenta la dimensione dei frutti. Voglio quindi ringraziare – ha concluso Primo Valenti – quegli imprenditori che hanno impiantato le olive e sono in attesa di metterle in produzione. Dobbiamo assolutamente ripartire dalla pianta con un Consorzio che funziona, che non rimane immobile e che deve viaggiare al fianco dei produttori perchè è l’unico ente autorizzazioni a richiedere finanziamenti per il prodotto oliva ascolana dop. Siamo una Costola del Ministero sul territorio e vogliamo tutelare la nostra oliva tenera".

v. r.