Nell’ottica della pedagogia della cittadinanza multiscalare molte scuole come la nostra hanno organizzato incontri con alcune associazioni che operano nell’ambito del volontariato. Il progetto che ci è stato proposto è nato dal desiderio di dare ai giovani alcuni strumenti fondamentali per essere reali agenti di un cambiamento sociale ed economico, portatore di giustizia per tutti. L’obiettivo è quello di promuovere la passione per la giustizia sociale e la solidarietà, sensibilizzando sul tema dell’accesso, in modo equo, alla ricchezza e alle opportunità che la società offre, in sostanza una sorta di "educazione all’empatia". Grazie a delle attività svolte in classe ci siamo posti una domanda: l’empatia si può trasmettere o è innata? Fin dalla prima media, infatti, abbiamo trattato questo tema. Quest’anno in particolare tramite un progetto di nome "Colture e visioni in azione", svolto insieme a una coppia, Ursula e Claudio, vissuta come volontari diversi anni in Africa, in Mozambico. I due ci hanno raccontato la loro esperienza, lo stile di vita e le tradizioni locali. Confrontandoci con questa realtà così diversa dalla nostra, ci siamo resi conto della nostra ricchezza contrapposta alla loro povertà: cose che per noi sono scontate quanto contano per dei ragazzi che vivono tutt’altra vita. Ma la vera lezione che loro hanno avuto e che ci hanno trasmesso l’hanno ricevuta proprio da chi ne aveva più bisogno, ovvero l’Africa. Questa è stata la vera lezione di empatia! Dunque da questo possiamo capire che noi siamo l’empatia, quando ci relazioniamo con qualsiasi persona, siamo la nostra sensibilità perché una persona sensibile è anche una persona empatica: che fa attenzione alle piccole cose, alle sottigliezze, alle sfumature, alle parole dette, che nota le necessità degli altri. Dopo questo incontro ne sono seguiti diversi, con altrettanti esperti e ulteriori attività laboratoriali e ludiche.
L’attività che più ha lasciato il segno dentro di noi è stata una partita tra due squadre, in cui una era favorita rispetto all’altra. Tutto ciò è servito a farci capire che nel mondo ci sono molte ingiustizie, spiegandolo indirettamente. Tutto ciò è servito ad aprirci gli occhi su un’altra realtà e a farci una nostra opinione. L’empatia, se praticata nel modo giusto, è un valore e consente di generare a sua volta altro valore. Portando benefici sia a chi parla che a chi ascolta. La comunicazione empatica sarà utile nella quotidianità per affrontare confronti, per "costruire" anziché "distruggere". Le parole, se usate nel modo giusto, possono aprire brecce nei muri, creare ponti e risolvere conflitti. Il segreto per renderle così potenti sta nella capacità di ascoltare e comprendere l’altro, per davvero.