MASSIMILIANO MARIOTTI
Cronaca

I giovani imprenditori: "Guardiamo al futuro"

Ascoli: forum con 250 industriali da Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria

La platea del teatro Filarmonici ha accolto imprenditori da Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo

La platea del teatro Filarmonici ha accolto imprenditori da Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo

Come stanno cambiando gli scenari geopolitici e macroeconomici, ma soprattutto quali sono le ripercussioni prodotte. Sono le tematiche affrontate ieri pomeriggio, al teatro Filarmonici di Ascoli, nel corso del 18esimo forum interregionale del centro Italia organizzato dai giovani imprenditori di Confindustria. Qui a ritrovarsi sono stati circa 250 industriali di Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria. "Al centro del mondo" ha affrontato il tema dei nuovi mercati a fronte della complessa situazione politico-economica mondiale. A fare gli onori di casa il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti. "È importante valutare un profondo ripensamento delle opportunità che può offrire lo sviluppo del processo tecnologico, senza però rinnegare il passato – ha detto Fioravanti –. Nell’Appennino centrale stiamo vivendo una profonda crisi di spopolamento. Se l’Istat confermerà che nel 2050 avremo il 70% di persone che andranno verso la costa, allora vorrà dire che ci sarà un problema italiano. Credo che un nuovo modello possa essere generato in questi territori basandosi non soltanto sulla crescita del fatturato, ma anche su quella del benessere umano. La transizione ecologica porterà 24 milioni di nuovi posti di lavoro e quindi dovremo ripensare quale modello sarà utile per risollevarci". Parlando di aree interne, chiaramente non poteva mancare il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, Guido Castelli, che ha concentrato il suo intervento sul bivio fondamentale da non perdere: "O si innova o si muore". Il senatore ha rimarcato la necessità di far recepire le criticità all’Europa anche attraverso la voce degli imprenditori.

"Tre giorni fa Draghi ci ha provocato col suo rapporto – ha spiegato –, ma se vogliamo fare la nuova Italia dobbiamo concentrare le riflessioni sullo sviluppo, a maggior ragione in questo momento che vede lo svolgimento del G7. Ci sono tanti aspetti che possono essere analizzati e sviluppati anche nel cratere". I vari interventi si sono sviluppati su tre distinti panel moderati dal giornalista Rai Maurizio Melis. Le attenzioni si sono prettamente focalizzate sugli effetti, prodotti in Europa e in Italia, dalle presidenziali Usa, dalla guerra in Ucraina e dai conflitti in Medio Oriente. Qui a delineare gli scenari in atto è stata l’esperta Daniela Mercuri, docente di cultura, storia e società dei Paesi musulmani all’Università di Padova. Immancabile il saluto del presidente del comitato interregionale del centro giovani imprenditori Massimiliano Bachetti. "Abbiamo il diritto di denunciare queste mancanze: riduzione della burocrazia, costi energetici competitivi, infrastrutture moderne e funzionali, formazione continua del personale – ha detto –. Questo convegno può essere la risposta per individuare nuovi mercati. Gli altri continenti sono un’opportunità per ampliare il mercato. Possiamo essere i pionieri".