
Fallito anche quello che sembra essere stato l’ultimo tentativo di rintracciare il coltello con cui all’alba di domenica 16 marzo,...
Fallito anche quello che sembra essere stato l’ultimo tentativo di rintracciare il coltello con cui all’alba di domenica 16 marzo, durante la rissa scoppiata davanti al Kontiki, sul lungomare di San Benedetto, è stato ferito mortalmente Amir Bhenkarbushm 24 anni di Giulianova. L’attività, delegata dalla magistratura ascolana, che coordina l’inchiesta, è stata affidata al nucleo artificieri dei carabinieri che nella mattina di ieri hanno chiuso un tratto di lungomare, per eseguire le ricerche con l’impiego del metal detector tra la vegetazione e perfino all’interno dei tombini della rete fognaria. A indirizzare le ricerche è stato proprio il presunto autore del delitto Federico Di Stanislao, 20 anni di Giulianova, amico della vittima, che nel parapiglia avrebbe colpito accidentalmente Amir. Il giovane, infatti, fin dalle prime ore del grave fatto di sangue, ha dichiarato agli investigatori di aver colpito per errore l’amico e di aver abbandonato l’arma nello spartitraffico del lungomare mentre soccorreva Amir e chiedeva aiuto ai soccorritori con il suo telefono. Momenti concitati durante i quali Di Stanislao, unico dei cinque arrestati accusato di omicidio, ha cercato di fare il possibile per salvare il compagno portandolo dall’altra parte del lungomare dove aveva parcheggiato la Fiat Panda. Aveva in mente di portarlo al pronto soccorso, ma poi Amir gli è spirato fra le braccia, tanto che nulla hanno potuto fare i soccorritori del 118 per strapparlo alla morte.
Marcello Iezzi