LUIGI MANCINI
Cronaca

Hugo Maradona Ascoli, Agostini: "Ma quale bidone, aveva talento"

Maradona jr morto a 52 anni, il ricordo di Meco Agostini con lui nell’Ascoli nel 1987-88: "Destro delizioso e ottime intuizioni"

Meco Agostini con Hugo Maradona nel 2016

Meco Agostini con Hugo Maradona nel 2016

Ascoli, 29 dicembre 2021 - Neanche 53 anni, un’esistenza decisamente più regolare di quella del fratello, eppure il destino ha riservato anche a lui una morte prematura. Hugo Hernan Maradona, classe ’69, se n’è andato ieri mattina, all’improvviso, colpito da un arresto cardiaco. Il fratello minore del Pibe De Oro è vissuto un anno e un mese più di Diego, scomparso il 25 novembre 2020.

Gli ascolani lo ricordano con la casacca bianconera nella stagione ’87-’88, in serie A, quando arrivò in prestito dal Napoli appena 18enne: per lui 19 presenze di cui 13 in campionato (tre da titolare) e sei in Coppa Italia. Il cognome pesantissimo e la grande risonanza mediatica dell’operazione crearono automaticamente aspettative smisurate, ovviamente non rispettate, che finirono per farlo bollare ingenerosamente come ‘bidone’. Ma chi giocò con lui, e con lui condivise anche tanti momenti fuori dal campo, ha un’idea totalmente opposta.

A parlare di Hugo è Meco Agostini, suo alter ego in campo e grande amico nell’esperienza ascolana: "Chi lo definisce così o non lo ha mai visto giocare o non si rende conto di che serie A era quella. Hugo aveva un destro delizioso e ottime intuizioni. A 18 anni appena compiuti riuscì a mettere insieme quasi venti presenze tra campionato e coppa e vi assicuro che la palla non la perdeva facilmente. Ricordo nitidamente un bellissimo assist per me contro il Perugia, in precampionato, e un tocco vellutato per Carannante col Toro che ci regalò il 3-0. Ditemi quanti 18enni hanno fatto meglio nell’ultimo campionato di serie A. Lui era molto umile". «I paragoni col fratello? Non li regge lui come nessun altro al mondo – prosegue – Gli mancava la continuità aggressiva, questo sì, inoltre soffriva il pressing e il tipo di allenamenti che facevamo, infatti accusò diversi guai fisici. Ma era un bel giocatore e soprattutto un buon amico". "Mi sento molto legato ai fratelli Maradona e in generale a Napoli – conclude Meco – per l’amicizia con Hugo, per aver avuto l’onore di affrontare Diego ben sei volte e per aver segnato il famoso gol in rovesciata al Pisa con le sue scarpette che mi furono regalate proprio dal fratello minore. Dopo la morte di Diego questo è un altro duro colpo e un’altra giornata triste". Dopo l’avventura ascolana la carriera di Hugo, che fu anche nazionale argentino Under 16, continuò su buoni livelli: giocò nella serie A spagnola con la maglia de Rayo Vallecano (segnando anche 3 gol tra cui uno all’Atletico Madrid) e nella massima serie austriaca con il Rapid Vienna. Chiuse la carriera tra Giappone e Canada. Da molti anni viveva a Napoli.