REDAZIONE ASCOLI

Green pass falsi per 200 euro: arrestato il secondo medico

Dopo Giuseppe Rossi, finito in carcere un mese fa, ai domiciliari Ido Partemi, professionista di. Grottammare. Si indaga su 30 pazienti e su eventuali faccendieri procacciatori di clienti

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I carabinieri del nucleo anti sofisticazione di Ancona hanno notificato giovedì mattina al dottor Ido Partemi l’ordinanza firmata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Fermo Leopardi che, su richiesta del sostituto procuratore Sinigaglia, lo ha posto agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Grottammare. Il medico è già stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia nella giornata di venerdì; assistito dall’avvocato Otello Bagalini si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. Successivamente la difesa del medico di medicina generale è stata assunta dall’avvocato Francesco Voltattorni. A Partemi sono contestate le accuse di falso ideologico e materiale commesso da pubblico ufficiale, peculato e truffa. Il giudice Leopardi ha ravvisato le esigenze di una custodia cautelare ai domiciliari limitatamente all’accusa di falso ideologico, motivandola col pericolo di reiterazione del reato; per le ipotesi di reato di peculato e truffa è invece indagato a piede libero.

Come nel caso "gemello" del dottor Giuseppe Rossi, l’altro medico dell’Area Vasta 5 arrestato per falsi Green pass, inoltre, si potrebbe profilare il penale anche per i clienti di Partemi: dietro corrispettivo di circa duecento euro ciascuno il professionista avrebbe emesso il certificato verde fasullo per circa trenta persone, per le quali, come accaduto nel caso del dottor Rossi, si potrebbe ipotizzare dunque il reato di corruzione.

Non risultano indagati altri soggetti al momento anche se gli inquirenti stanno cercando eventuali faccendieri che possano aver procacciato i clienti al professionista. Partemi è accusato di aver portato avanti la vicenda dal punto di vista amministrativo, comunicando al Ministero della Salute di aver somministrato il vaccino a queste persone, anche se invece non lo avrebbe fatto, per altro disfacendosi poi del medicinale che gli veniva messo a disposizione dall’Area vasta 5 di Ascoli; quale medico di medicina generale, aveva volontariamente dato la disponibilità a partecipare alla campagna vaccinale contro la pandemia da Covid 19. Da sottolineare che Partemi, in quanto medico del Servizio sanitario nazionale, è in tutto e per tutto un pubblico ufficiale.

Le due inchieste, quella sul dottor Partemi e quella sul dottor Rossi, partirono insieme, salvo poi dividersi per competenza tra le Procure di Ascoli e Fermo, visto che in quanto residente a Grottammare il fascicolo di Partemi ricade sotto il tribunale fermano. La Procura e il Tribunale di Ascoli sul caso che vede indagato il medico Giuseppe Rossi, che ha ammesso di aver favorito l’ottenimento di Green pass taroccati a 73 persone ricevendo in cambio da ognuna 100 euro per ogni ciclo vaccinale completo, si è intanto già mossa. Tanto che alle accuse già contestate di falso ideologico, tentata truffa e peculato, a breve potrebbe aggiungersi, sia per lui che per i pazienti, quella di corruzione di pubblico ufficiale per atto contrario ai doveri d’ufficio.