Graduatorie asili nido. Neanche uno su due ce la fa

Ameli: "Sono più i non ammessi che le richieste che sono state accettate. Invece di usare il Pnrr per gli asfalti si dovevano costruire strutture".

Graduatorie asili nido. Neanche uno su due ce la fa

Graduatorie asili nido. Neanche uno su due ce la fa

Sono 91 le richieste di accesso agli asili nidi in città finite in lista d’attesa. Gli ammessi? Solo 64. Dunque, su un totale di 155 bambini di età compresa tra gli zero e i 2 anni e mezzo, solo il 41% dei richiedenti potrà effettivamente usufruire del servizio. Vale a dire meno di uno su due. Le strutture pubbliche ad Ascoli, infatti, al momento sono solo tre: ‘Lo scarabocchio’ in via Buonarroti nel quartiere di Porta Romana, ‘Lo scoiattolo’ in via delle Verbene a Monticelli e ‘Zero Tre’ in via Enna a Porta Maggiore, ed accolgono ogni anno un massimo di 130 bambini in totale, sebbene gli accessi quest’anno siano stati nettamente inferiori. Pochissimi posti quindi, nonostante le famiglie che hanno figli che rispondono alle caratteristiche richieste, ovvero residenti nel territorio del comune di Ascoli e che non abbiano superato il trentesimo mese al momento dell’iscrizione, siano molti di più. Considerando i dati Istat relativi all’anno 2023 e alla sola zona del comune di Ascoli, infatti, i bambini con età non superiore ai due anni e mezzo (30 mesi, come da regolamento) erano 479. Ciò significa che, quando i nonni sono lontani e i genitori sono entrambi lavoratori, l’unica opzione disponibile è quella di accaparrarsi un posto nelle tanto agogniate liste di ammissione. Liste che però hanno tagliato fuori un bambino su due.

Francesco Ameli, capogruppo del gruppo consiliare del Partito Democrati commenta così le graduatore: "Come abbiamo evidenziato durante la campagna elettorale i nodi vengono al pettine, e quindi ci troviamo ad affrontare un nuovo anno accademico con gravi mancanze per i posti negli asili nido, visto che i fondi Pnrr sono stati utilizzati invece che per creare nuove strutture per rifare l’asfalto o tante cose che si potevano ritardare. Tanti comuni hanno usato i fondi per implementare la presenza di asili, noi ne abbiamo solo 3. Se la città deve tornare ad avere abitanti siamo sulla strada sbagliata. Dobbiamo fare in modo che i cittadini non scelgano la vallata o la costa per comodità, che qui gli venga garantito il principio di non dover obbligatoriamente scegliere se lavorare o mandare i figli all’asilo. Le esclusioni quest’anno sono maggiori degli accessi. Se continuiamo così perdiamo di vista un obiettivo importante: diventare un punto attrattivo per le giovani coppie. Si dovrebbero stimolare gli imprenditori locali ad aprire nidi aziendali".

Ottavia Firmani