
Non ci sarà altro Dio all’infuori di Diego. La scomparsa di Maradona, ha lasciato senza parole l’interno mondo calcistico che ruota attorno al gioco più bello del pianeta. ‘El pibe de oro’ quando giocava nel Napoli era solito raggiungere Ascoli non soltanto per sfidare i bianconeri in campo, ma anche per seguire suo fratello Hugo. Indimenticabile il gol di Meco Agostini in rovesciata contro il Pisa con le famose Puma Mexico che Huguito gli regalò dopo averle prese da Diego.
Come ha reagito alla notizia della scomparsa di Maradona?
"Diego mi manca, ho pianto. Il calcio senza di lui è finito. È stato un colpo al cuore apprendere che non c’è più. Ha consumato la sua vita intensamente ma nessuno immaginava che potesse morire, per tutti era immortale".
Cosa ha rappresentato per lei una figura come lui?
"È stato per anni leader del Napoli e della serie A. Giocava nel campionato più difficile del mondo e aveva la capacità di attirare a sé e trascinare la gente, il popolo, con la sua energia positiva. Aveva una educazione massima, anche se avevi perso a fine partita ti stringeva la mano e lo faceva con tutti gli avversari mostrando un’umiltà assoluta. Lui è stato l’unico a regalare un sogno ai bambini poveri, era la dimostrazione che anche chi veniva dal basso poteva diventare il più grande di tutti. Con lui se ne va anche questa speranza, oggi il calcio è diverso. Il palcoscenico non gli interessava. È stato straordinario".
Nella stagione 198788 ci fu una competizione tra lei e Hugo per chi giocava?
"Sì ci fu un’alternanza leale tra me e lui. Quando lui giocava e io restavo fuori, lo caricavo. E lui faceva ugualmente con me. Abbiamo condiviso un periodo indimenticabile. L’anno prima al termine di quell’Ascoli-Napoli, che diede a loro lo scudetto e a noi la salvezza, io e Diego ci abbracciammo a fine partita. Lì per lì non pensai di chiedergli la maglia. Fu festa collettiva, in quel periodo c’era un filo invisibile che legava Maradona, Napoli e Ascoli. Una sorta di magia".
Diego si interessava a suo fratello? È mai venuto ad Ascoli per seguirlo?
"Sì, molto. Una volta dissero che si era addirittura presentato all’allenamento. Io sinceramente non me ne accorsi. Veniva di nascosto, venne alcune volte e andò a cena con Hugo e altri. Si informava sul fratello, lo consigliava".
Se le dico ‘Puma Mexico’ cosa si accende nella sua testa?
"Un giorno Hugo si presentò nello spogliatoio con un borsone pieno di scarpe da provare. Si accorse che ammiravo quelle Puma Mexico come un bambino osserva la vetrina di un negozio di giocattoli. A me piacevano. Così mi disse ‘queste le ha provate mio fratello Diego, vedi, se ti stanno bene prendile’. Le aveva indossate davvero lui, erano magiche. Sembrava di indossare un guanto. Le misi e riuscii a fare quel gol in rovesciata al Pisa".
Massimiliano Mariotti