MATTEO PORFIRI
Cronaca

Gli operai a Roma: "Il lavoro non si tocca"

Acquaroli: "Finalmente buoni segnali ma non abbassiamo la guardia". Castelli: "Cratere da difendere"

Più di cento operai della Beko di Comunanza si sono recati a Roma per attendere, all’esterno del Mimit

Più di cento operai della Beko di Comunanza si sono recati a Roma per attendere, all’esterno del Mimit

Partiti in pullman nelle prime ore della mattinata, più di cento operai della Beko di Comunanza si sono recati a Roma per attendere, all’esterno del Mimit, l’esito dell’incontro. I lavoratori hanno anche manifestato insieme ai loro colleghi giunti nella capitale dalle altre località che ospitano i siti italiani della multinazionale ovvero Fabriano, Siena, Cassinetta e Caserta. Oltre 500 i dipendenti che si sono riuniti in presidio davanti alla sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Va ricordato che il precedente piano della Beko prevedeva la chiusura di due stabilimenti in Italia, quello di Comunanza e quello di Cassinetta (oltre alla linea del freddo a Cassinetta), e più di 1.900 esuberi. Contestualmente all’incontro, poi, è stato proclamato anche uno sciopero di otto ore, sempre in tutti i siti Beko, dalle organizzazioni di categoria Fiom, Fim e Uilm. "Il posto di lavoro non si tocca, lo difenderemo fino alla lotta", "Beko non si chiude, vogliamo lavorare": sono solo alcuni dei cori che si sono alzati dalla folla, con i lavoratori che hanno ovviamente esposto anche numerosi cartelli di protesta. "L’Italia svenduta agli stranieri", era riportato ad esempio in uno di questi. Presenti a Roma, ieri, anche i delegati dei sindacati di categoria dei vari territori coinvolti, oltre ai rappresentanti nazionali, sempre di categoria, di Fim, Fiom e Uilm. Sodisfatto, al termine del vertice, il presidente della Regione Francesco Acquaroli. "Dopo il tavolo del 10 dicembre, che non lasciava presagire bene, finalmente un segnale positivo di apertura da parte dell’azienda con la disponibilità a presentare un nuovo piano industriale e di bloccare l’avvio delle procedure annunciate in precedenza – ha commentato il governatore –. Non abbassiamo la guardia e continuiamo a lavorare per tutelare i lavoratori dello stabilimento di Comunanza e gli impiegati di Fabriano".

"Il fatto che la Beko non aprirà procedure fin tanto che la trattativa sarà in corso rappresenta una buona notizia – prosegue il senatore Guido Castelli –. Prendiamo atto delle significative affermazioni della multinazionale. Governo e Regione hanno svolto un grande lavoro per la difesa dello stabilimento di Comunanza e dell’indotto che se ne alimenta da decenni. C’è ancora da lavorare ma abbiamo la consapevolezza che il Governo c’è e ci sarà. La difesa del territorio e del cratere non la stiamo conducendo da soli. E non è poco". Fiducioso pure Marco Fioravanti, presidente Anci: "I lavoratori hanno anche bisogno di prospettive future. Pertanto, mi auguro che il nuovo piano predisposto dalla Beko possa prevedere anche maggiori garanzie per il futuro di tante famiglie".

Matteo Porfiri