Gli amici: "Tiziano libero subito". Sostegno sui social e in tribunale

Il racconto: "Lo hanno preso per sbaglio. Eravamo io e lui, un ragazzo e una ragazza, e lui cercava di tenermi lontana, si è trovato da solo". All’uscita dall’aula di giustizia l’abbraccio con la fidanzata .

Gli amici: "Tiziano libero subito". Sostegno sui social e in tribunale

Il racconto: "Lo hanno preso per sbaglio. Eravamo io e lui, un ragazzo e una ragazza, e lui cercava di tenermi lontana, si è trovato da solo". All’uscita dall’aula di giustizia l’abbraccio con la fidanzata .

Uno striscione con la scritta ’Tiziano libero subito’ appeso, musica dalle casse, volti stanchi. Questa era la situazione in attesa che Tiziano Lovisolo uscisse dal tribunale di piazzale Clodio, a Roma. "Siamo qui in piazzale Clodio a Roma – dice in collegamento audio con la radio Onda D’Urto una manifestante, Jasmine, – siamo fuori in attesa di notizie da parte dell’avvocatessa e della famiglia di Tiziano, però non siamo ancora riusciti ad avere contatti, la situazione è che dopo le repressioni di questo anno, di genocidio e apartheid è bruttissimo prendersela con un ragazzo che ha deciso di mettersi nella parte giusta della storia e di difendere un popolo a cui è stata tolta la voce. Lui era alla manifestazione come è suo diritto da cittadino esserci, è stato preso come capro espiatorio, la situazione è stata disumana, era una scena di repressione da tv. Sapevamo sarebbe stata una situazione molto delicata, ma non ci aspettavamo che le minacce che dicevano che il livello di sicurezza sarebbe stato quello di Genova si sarebbero dimostrate vere. Ne abbiamo avuto la conferma quando Tiziano è stato portato via con il manganello. Noi aspettiamo novità ma come immagiamo ci stanno facendo aspettare. Chiunque di noi potrebbe esserelì. Tiziano è un mio amico, ma potevamo essere noi. La situazione era pericolosa, c’erano di mezzo bambini, famiglie, che non potevano scappare perché eravamo circondati. Hanno preso lui –- e conclude – per sbaglio, eravamo io e lui, un ragazzo e una ragazza, e lui cercava di tenermi lontana, si è trovato da solo. Aspettiamo qua".

Il racconto è partito sui social già già due giorni prima, con un post ’da ricondividere’ (come specificato nella caption). "Oggi, 5 ottobre, – si legge in sovraimpressione nella foto – durante la manifestazione che si è svolta a Roma in piazzale Ostiense, il nostro compagno Tiziano è stato malmenato dalla polizia e in seguito portato in questura, dove si trova tutt’ora e rimarrà trattenuto in stato di fermo fino a lunedì, quando si svolgerà il processo per direttissima con accuse che siamo certi essere arbitrarie, pretestuose e infondate. Non sappiamo quali siano le sue condizioni e non ci sono stati contatti diretti cn lui. Pretendiamo l’immediata liberazione di Tiziano e lanciamo un invito alla mobilitazione". E così, ieri mattina, piazzale Clodio è stato la meta dei manifestanti, con striscioni, musica e cartelli. "Il piazzale continua a gonfiarsi in solidarietà con Tiziano, colpito dalla repressione durante una manifestazione al fianco delle popolazioni colpite dal regime sionista – si legge sulle pagine social di ’Yalla Roma’ –. La solidarietà non si arresta, Tiziano libero subito!"

Il processo per direttissima c’è stato, e Tiziano Lovisolo, accusato di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale, è stato mandato ai domiciliari nella sua abitazione di Monteprandone. Tra i cori e gli applausi dei manifestanti il ragazzo è uscito dal tribunale accompagnato dall’avvocato Caterina Calia che ha però deciso di non commentare la decisione di ieri: "Non ho nulla da dire" ha affermato. Tiziano Lovisolo ha prontamente abbracciato la sua fidanzata, mentre la sorella riprendeva la scena.

Ottavia Firmani