Furbetti del Bonus facciate: 12 indagati

Ci sono altre 8 persone rispetto a quelle finite inizialmente nei guai: erogazioni pubbliche per 900mila euro, lavori mai eseguiti .

Furbetti del Bonus facciate: 12 indagati

Ci sono altre 8 persone rispetto a quelle finite inizialmente nei guai: erogazioni pubbliche per 900mila euro, lavori mai eseguiti .

Progettavano i lavori per restaurare immobili, incassavano i crediti d’imposta grazie al Bonus facciate, ma poi i lavori non li eseguivano. Per questo la Procura di Ascoli ha indagato inizialmente 4 persone, ma durante l’inchiesta il numero è salito a 12, essendo state individuate anche altre 8 figure che avrebbero avuto un ruolo nella vicenda. A tutti è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini in base al quale possono ora produrre documentazioni o rendere dichiarazioni a loro difesa. A febbraio 2023 il giudice del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti ha emesso quattro ordinanze di custodia cautelare, due in carcere nei confronti di un amministratore di condomini e un costruttore di San Benedetto, una agli arresti domiciliari per un architetto della provincia di Teramo e una limitata alla sospensione dall’attività professionale per 12 mesi a carico di un architetto di Ascoli. Le indagini hanno riguardato la verifica su fenomeni di frode nell’ambito delle agevolazioni fiscali (Bonus ristrutturazioni ’facciate’ e bonus 110%) introdotte nel campo dell’edilizia dal Decreto ’Rilancio’. Ipotizzati, a vario titolo, i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per circa 900.000 euro, autoriciclaggio, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebite compensazioni, evasione delle imposte su Iva e Ires.

I nuovi indagati sono finiti nell’inchiesta del pm Saramaria Cuccodrillo per aver emesso fatture per affitto ponteggi, carrelli elevatori, prestazioni di manodopera, mai realmente avvenuti. Grazie a intercettazioni telefoniche e acquisizioni documentali i finanzieri hanno accertato il ripetuto ricorso a false operazioni di ristrutturazione edilizie e/o rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti allo scopo di maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari, da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all’Agenzia delle Entrate. Dal monitoraggio degli edifici che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa, invece, la materiale inesistenza dell’esecuzione degli stessi. All’origine delle misure cautelari eseguite a suo tempo il gip di Ascoli Annalisa Giusti aveva posto il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione dei reati.

Peppe Ercoli