VALERIA EUFEMIA
Cronaca

Ascoli, Fortezza Pia, il tesoro sempre più dimenticato

Cancello forzato, segnaletica sparita, ingressi alla mercè di tutti: l’abbandono è totale

Fortezza Pia

Ascoli, 26 luglio 2018 - Avere tanto e sfruttare poco. Sembra essere questo, in qualche caso, il problema di Ascoli, una città ricca di monumenti, alcuni dei quali lasciati in uno stato di totale abbandono. È quanto tiene a sottolineare anche il ‘Coordinamento antidegrado per Ascoli’, che qualche giorno fa, sulla sua pagina Facebook ha aperto una rassegna fotografica dal titolo ‘25 sfumature di degrado urbano’. Nel mirino c’è ancora una volta la Fortezza Pia, uno dei monumenti più affascinanti della città, chiusa da tempo immemore e gettata nel dimenticatoio. Sono pochi gli ascolani che la ricordano aperta e tanti i turisti che in questo periodo si riversano in città senza avere l’opportunità di ammirarla. E adesso, oltre al danno, si è presentata anche la beffa. «La Fortezza Pia sarebbe un motivo di grande vanto per la città – dicono i membri del Coordinamento – eppure è stata letteralmente dimenticata, tanto che è sparita pure la segnaletica stradale. Oltre a ciò, dopo il terremoto, gli accessi sono stati chiusi con il nastro arancione, ma entrare all’interno del sito è semplicissimo. Ci sono dei varchi che non sono stati chiusi e per di più (paradosso inspiegabile) il cancello d’ingresso al forte è stato scassinato mesi fa, ed è rimasto così, alla mercè dei vandali. Una panchina del giardino è stata distrutta e una recinzione in legno è stata completamente buttata giù».

A sottolineare il valore artistico dell’edificio, risalente al Medioevo e ricostruito nel Cinquecento per volere di papa Pio IV, è stato anche lo storico dell’arte Furio Cappelli, che lo ha definito come «un sito di alto valore archeologico che andrebbe conservato». E l’amministrazione comunale lo sa bene, tanto che il sindaco Guido Castelli, all’epoca della chiusura degli accessi, fece luce sulla questione: «Abbiamo un progetto di riqualificazione dell’Annunziata – spiegò – ed era prevista anche la ristrutturazione della fortezza, ma a causa delle lesioni provocate dal sisma i lavori si sono fermati. I fondi previsti per il restauro, che ammontano a 650.000 euro, sono stati dirottati sulla riqualificazione del Parco delle Rimembranze». Nel frattempo, però, il Coordinamento si domanda come mai la fortezza sia chiusa da molti anni prima che il sisma facesse la sua comparsa, ma soprattutto si chiede perché, nonostante la presenza del nastro arancione, alcuni accessi siano aperti, così come il cancello, scassinato da mesi. «È una vergogna – dicono – Ascoli potrebbe offrire tanto, ma gran parte di ciò che andrebbe valorizzato viene lasciato all’incuria». Insomma, sarebbe un’ottima carta da giocare sul tavolo del turismo, ma per ora Ascoli ha deciso di lasciarla nel mazzo.