Disagi, disagi e ancora disagi. E’ quanto lamentano numerose famiglie che risiedono nel comune di Folignano a causa di alcuni disservizi che vedono protagonista la Ciip Spa, la società che si occupa della gestione del servizio idrico nel Piceno e in parte del fermano. Dopo che in passato molti cittadini avevano lamentato la fuoriuscita di acqua dal colore rossastro dai rubinetti delle proprie abitazioni, tanto da riunirsi in un comitato spontaneo per far sentire ancora più forte la propria protesta, negli ultimi mesi si sono verificate anche alcune rotture e guasti alle tubature che hanno provocato danni e impedito agli utenti di godere del servizio. Pochi giorni fa, addirittura, si è rotta una tubatura nella sede del Comune, che di fatto è stata allagata e resa inagibile. Gli stessi uffici si sono dovuti trasferire all’esterno, in box allestiti appositamente per portare avanti il lavoro quotidiano da parte dell’ente. Insomma, un rapporto complicato quello che ormai si è instaurato tra la Ciip e i folignanesi. "Appare evidente che sia necessaria una diversa attenzione a questo territorio da parte del direttore e del consiglio di amministrazione presieduto dalla dottoressa Ciancaleoni – spiegano i componenti del comitato spontaneo ‘Acqua buona per Folignano’ attraverso una nota -. Ciò mediante l’approntamento di un piano di interventi straordinari, ben definito nei modi e nei tempi, per rimuovere le criticità che nell’ultimo periodo hanno assunto aspetti calamitosi per le famiglie e anche per l’ente pubblico che è addirittura risultato allagato. A seguito della espressa contrarietà che il nostro comitato ha condiviso nel tavolo ‘Piceno Acqua Bene Comune’ alla deroga della Carta dei Servizi richiesta dalla Ciip Spa – prosegue la nota -, abbiamo ricevuto una missiva a firma del direttore Giovanni Celani che si produce in una serie di chiarimenti infarciti di ironia e sarcasmo, che fanno trasparire una forte inidoneità ad affrontare la gravità della situazione che interessa il territorio comunale di Folignano". Insomma, una problematica che tiene in agitazione decine di famiglie e che riguarda sia il capoluogo che le varie frazioni. Tanto che era stato tenuto anche un consiglio comunale aperto sul tema. Un’emergenza, questa, che si protrae ormai da parecchi anni, almeno dal 2020, e che i cittadini sperano venga risolta il prima possibile.
Matteo Porfiri