VALERIO ROSA
Cronaca

Fari sulla cava a San Pietro: "Occhio all’ambiente"

Giovanni Galeota, Paolo Prezzavento, Maurilio e Cristiano Allevi: "Fondamentale valutare bene esigenze di sviluppo e tutela del paesaggio".

La conferenza alla Rinascita

La conferenza alla Rinascita

La Libreria Rinascita ha ospitato la conferenza stampa sulla realizzazione della prossima cava a San Pietro di Acquasanta Terme. Presenti alla conferenza Giovanni Galeota avvocato e legale rappresentante del movimento ‘Salviamo San Pietro’, Paolo Prezzavento di Legambiente, Maurilio e Cristiano Allevi residenti e sostenitori della petizione che ha già raccolto 400 firme per la causa ‘Salviamo San Pietro’ di Acquasanta Terme. Legambiente ha voluto questo incontro per chiedere una riflessione sui problemi che causerà la nuova cava. "Il disastro ambientale causato recentemente dall’escavazione a fossa nelle cave di Tivoli e Guidonia – hanno detto – rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e per la salute delle persone che vivono nelle vicinanze. Un problema che si estende ora anche ad Acquasanta Terme. Le voragini create da questa tecnica di estrazione, situate a breve distanza dalle abitazioni, si riempiranno inevitabilmente nel tempo di acque inquinanti, con il rischio di contaminare le falde acquifere e l’intero ecosistema circostante di tutta l’area di Acquasanta Terme. Un fenomeno che, oltre a mettere a repentaglio le risorse naturali, può costituire una grave minaccia per la salute pubblica e per la vocazione turistica e termale di questa zona".

L’avvocato Galeota ha poi illustrato i rischi di una nuova cava di travertino: "Nonostante le evidenti problematiche ambientali – ha ammesso – chi beneficia maggiormente di queste attività estrattive, sono le imprese che gestiscono le cave, guadagnando dalla vendita dei materiali. La situazione si aggrava con l’avvio della nuova cava di San Pietro di Cagnano – ha proseguito l’avvocato Galeota – situata in uno dei posti più belli e incontaminati del comune di Acquasanta, con un panorama mozzafiato e ricco di percorsi turistici. Immaginate se domani, vi svegliaste e trovaste una cava nel Pianoro di San Marco, ad Ascoli Piceno, polmone verde della città, che vanta una bellezza infinita. Credo che lo sgomento della popolazione ascolana potrebbe scatenare una reazione forte contro questo progetto. Nel caso della nuova cava, si prevede l’uso della stessa tecnica estrattiva, nonostante le problematiche già emerse nelle cave limitrofe. In particolare, la tradizione estrattiva locale per l’estrazione del travertino si basa sulla tecnica a bancata verticale, che consente di gestire meglio le acque reflue e di evitare che esse ristagnino. È fondamentale che la cittadinanza, le istituzioni e gli enti competenti si confrontino in modo trasparente e collaborativo, cercando di bilanciare le esigenze di sviluppo con la necessità di salvaguardare l’ambiente".

Valerio Rosa