REDAZIONE ASCOLI

Fallimento ex Santarelli Costruzioni. Al via il processo per i sei imputati. Ammesse anche le società creditrici

A giudizio ci sono Pietro con i figli Felice e Susi e i componenti del collegio sindacale Testa, Tassoni e Formichetti .

Fallimento ex Santarelli Costruzioni. Al via il processo per i sei imputati. Ammesse anche le società creditrici

Ha preso il via ieri davanti al Collegio del tribunale di Ascoli il processo nei confronti di sei persone in relazione al fallimento della Saco, già Santarelli Costruzioni. A giudizio ci sono Pietro Santarelli, i figli Felice e Susi Santarelli (difesi dall’avvocato Nazario Agostini) e i componenti del collegio sindacale Marcello Testa, Alessandro Tassoni e Bruno Formichetti (difesi dall’avvocato Mauro Gionni). In avvio di dibattimento la difesa si è opposta alla costituzione di parte civile sia della curatela fallimentare, sia delle società che hanno acquistato i crediti. Dopo essersi riuniti in camera di consiglio, i giudici del collegio hanno respinto tutte le eccezioni e ammesso quindi le costituzioni di parte civile. Pietro Santarelli e i figli attraverso la "Pietro Santarelli & C." detenevano l’intero pacchetto azionario della Saco dichiarata fallita dal tribunale di Ascoli il 27 novembre 2019 che a sua volta deteneva partecipazioni in una serie di società: Inergia, Edilsan, Italsamo, Deventer, Preneste, Italmarket, le ultime due dichiarate fallite in estensione al fallimento Saco. Pietro, Felice e Susi Santarelli sono accusati di bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata per distrazione, poiché in un periodo in cui per la Procura "era chiaro e conclamato il dissesto della Saco e in vista di possibili azioni esecutive da parte dei creditori, distraevano dal patrimonio della Saco attività patrimoniali e finanziarie. In particolare, in favore della lussemburghese Silf il 38,25% delle azioni rappresentative del capitale sociale di Inergia della quale i Santarelli erano contemporaneamente membri del Cda e soci per tramite della Silf e della Saco, causando in tal modo un decremento del valore della partecipazione di Saco in Inergia stimato prudenzialmente dai curatori fallimentari in 55 milioni di euro". Ai Santarelli la Procura imputa anche l’aver distratto per un contro valore di 27,5 milioni il 100% delle quote dalla Preneste (tutte di proprietà della Saco), in favore della Deventer, società partecipata per il 30% dalla stessa Saco. Sono anche accusati di bancarotta preferenziale per aver effettuato pagamenti preferenziali a discapito della "par condicio creditorum" per circa 8,5 milioni di euro e di bancarotta patrimoniale aggravata impropria da reato societario per aver esposto fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, incrementando di conseguenza il deficit patrimoniale della Saco per circa 98 milioni di euro.

Peppe Ercoli