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Fallimento Ascoli Calcio, in aula anche Nico Stellone e Piero Celani

L’assessore allo sport del Comune di Ascoli Nico Stallone e l’ex sindaco Piero Celani sono stati sentiti ieri dal Collegio...

L’ex patron Roberto Benigni

L’ex patron Roberto Benigni

L’assessore allo sport del Comune di Ascoli Nico Stallone e l’ex sindaco Piero Celani sono stati sentiti ieri dal Collegio del tribunale di Ascoli nella veste di testimoni nell’ambito del processo che vede l’ex presidente dell’Ascoli calcio Roberto Benigni accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento della società bianconera, decretato il 17 dicembre 2013. Benigni dall’11 gennaio 2005 al 28 marzo 2008 è stato amministratore unico dell’Ascoli, fino 31 luglio 2009 presidente del cda, quindi amministratore fino al 30 settembre 2013. Per la Procura avrebbe causato il dissesto "falsificando i bilancio delle stagioni calcistiche 2005/06, 2008/09, 2009/10, 2010/11 e 2011/12 attraverso l’appostazione di valori non corrispondenti al vero riguardo la situazione economica patrimoniale della società; con tale comportamento celava i reali risultati d’esercizio che altrimenti avrebbero evidenziato uno stato di dissesto patrimoniale derivante da un patrimonio netto negativo di rilevante valore, sanabile attraverso una consistente ricapitalizzazione della società". Rispondendo alle domande dell’avvocato difensore Sara Pagnoni, Piero Celani ha ricordato i lavori che furono eseguiti nel 2005. "Ricordo che lo stadio Del Duca aveva problemi di agibilità in base al decreto Pisano e al decreto Amato, in particolare riguardo le norme anti incendio. Non ricordo a quanto ammontava la spesa sostenuta dall’Ascoli calcio, ma la società si occupò di realizzare i nuovi tornelli agli ingressi, dell’impianto di illuminazione del terreno di gioco, del rifacimento del manto erboso e dell’impianto di videosorveglianza". Celani ha sottolineato che "erano lavori urgentissimi" e che le conferenze di servizi che li hanno preceduti " sono state tranquille e non ricordo contenziosi fra Comune e Ascoli calcio che è sempre stata un patrimonio per la città". Nico Stallone ha riferito della sua esperienza di responsabile del settore giovanile dell’Ascoli dal 2010 al 2014 ricordando che le famiglie dei calciatori in erba pagavano una quota per la scuola calcio riservata ai bambini da 6 a 13 anni. "Poi avveniva una selezione e i migliori entravano nel settore giovanile, a totale spesa dell’Ascoli calcio" ha detto Stallone. "Operavamo col nostro settore giovanile e attraverso affiliazioni con società di tutta Italia. Su 150 giocatori abbiamo avuto Orsolini e in nazionale; 5 hanno poi giocato in serie B, 13 in serie C e 60 in serie D. Abbiamo ottenuto risultati eccellenti – ha concluso - stringendo rapporti importanti con società come la Juventus a cui è stato poi ceduto Orsolini". Peppe Ercoli