L’estate, si sa, non è il miglior periodo per sfalciare gli infestanti. Ma a guardare lo stato di certe strade nella zona nord della città viene da pensare il contrario. Erbacce, rampicanti, siepi e bambù, in alcune parti del quartiere San Filippo Neri, sono cresciute, negli ultimi mesi, a dismisura. Un discorso diverso va fatto per le arterie principali, dove si nota maggiore ordine: vedasi via Manzoni e via Marsala, o anche via Luigi Ferri. Il problema è in alcuni punti in cui il transito sul marciapiedi è reso poco agevole dalla presenza di vegetazione incolta, come ad esempio in via De Carolis o in via Calatafimi, dove diversi metri di passaggio pedonale sono stati lentamente – ma inesorabilmente – riconquistati da madre natura. C’è poi l’aiuola antistante il parcheggio a nord del Ballarin, dove le canne di bambù sono cresciute in altezza e a chiazze. Non proprio la ‘cartolina’ ideale di cui si parla da tempo. E perché non citare le siepi che adornano l’area verde di fronte alla pineta dei funai? I rami, al confine con Grottammare, hanno quasi invaso la strada del parcheggio: per automobilisti e pedoni non è facile controllare il passaggio prima di attraversare.
Va detto che il maltempo di metà agosto ha probabilmente influito sulla crescita incontrollata di borragine, arbusti e gramigna, come il 19 agosto quando, in poco più di un’ora, caddero oltre 100 millimetri d’acqua che di fatto paralizzarono diverse aree del territorio comunale. L’amministrazione comunale, in tal senso, si è concentrata sul ripristino delle condizioni di sicurezza delle strade e dei sottopassaggi, ma al volgere della stagione sarebbe necessario dedicare maggiore attenzione al disordine che si crea per le vie della città, specialmente quelle meno ‘in vista’. Così come è importante mantenere il decoro lungo le piste ciclabili, soprattutto il lungo tratto parallelo a viale dello Sport, che a volte viene ‘invaso’ da foglie e sterpi, anche se ora si mostra sufficientemente pulito. Analogamente, è necessario monitorare lo stato dei torrenti – Albula, Ragnola, Acquachiara – nei cui letti si deposita, periodicamente, un fitto strato di verde. In futuro l’amministrazione, in tal senso, ha intenzione di rimettere in sesto l’alveo dell’Albula, riqualificando il canale centrale, proteggendo l’oasi con la sua peculiare avifauna, e creando dei passaggi a disposizione di cittadini e turisti. A parte i ‘grandi’ progetti, però, è altrettanto importante dedicarsi con costanza alla manutenzione ordinaria dell’abitato cittadino.
Giuseppe Di Marco