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Disturbi dell’alimentazione. Le cure più vicine? A Fermo

La presidente Fada: "Agiamo anche ad Ascoli e Macerata supportando le famiglie a riconoscere i sintomi e procedere, attenzione ai 12-14 anni".

La presidente dell’associazione Fada, Carla Coccia

La presidente dell’associazione Fada, Carla Coccia

Sempre più giovani, sempre più patologie, sempre meno supporto da parte dello Stato. I disturbi del comportamento alimentare sono un problema che affligge moltissimi individui, di tutte le età e di ogni genere. La Fada si occupa da anni di star vicino alle famiglie e di indirizzare i pazienti per trovare la cura il prima possibile. Carla Coccia, alla guida dell’associazione, commenta così la situazione nel sud delle Marche.

Presidente, come presenterebbe la vostra associazione?

"Fada è un’associazione marchigiana di volontariato nata nel 2016 per iniziativa di familiari di persone con Disturbi del Comportamento Alimentare. Il nostro scopo è supportare le persone con disturbi alimentari e i loro familiari. Abbiamo sede operativa a Fermo ma siamo il punto di riferimeno per i pazienti provenienti dalle province di Fermo, Ascoli, Macerata".

Qual è l’iter da seguire se si sviluppa un Dca o se notiamo dei sintomi in un nostro familiare o amico?

"In primis rivolgersi ai medici di base o ai pediatri di libera scelta perché dovrebbero essere in grado di aiutare la famiglia. Questo però è un punto debole della rete: non sempre il medico di base o il pediatra di libera scelta è in grado di aiutare a riconoscere il problema. I livelli di cura per i disturbi alimentari sono diversi. Il primo è quello ambulatoriale, poi c’è un diurno o intensivo, poi c’è una residenza riabilitativa e poi c’è l’ospedaliero. Quindi questi sono i livelli di cura nel pubblico, ci sono anche privati ma sono pochi. La cura non riguarda solo lo psicologo o solo il nutrizionista o solo lo psichiatra, ma ci vuole la multidisciplinarietà. Il secondo step è rivolgersi all’ambulatorio pubblico. È stata modificata da poco tempo la mappa dei centri riconosciuti dei centri e associazioni attive. Nelle Marche per i residenti di San Benedetto, Ascoli e Macerata c’è l’ambulatorio di fermo, un’esperienza che ha due livelli di cura, ovvero l’ambulatoriale e l’ intensivo. E’ l’unico nelle Marche, perché gli altri due hanno solo il livello ambulatoriale. C’è un team che valuta il caso e si procede poi con le cure".

Quali sono i sintomi da riconoscere?

"I cambiamenti si notano nelle abitudini alimentari ma non solo. Il primo sintomo è l’Isolamento, cominciare a dire ’ho già mangiato’, ’mangerò dopo’ oppure ’stasera non esco perché non voglio mangiare’. Il cambiamento del corpo arriva secondariamente, ma è bene sottolineare che nei ragazzi e nei bambini la perdita di peso è subito più evidente. anche la mancanza di sonno potrebbe voler comunicare un disturbo. Ma soprattutto il cambiamento di abitudini e di umore".

A livello di età, ci sono fasce più colpite?

"Sono tutti interessati, ma in particolare la fascia di età 12-14. con una gravità di sintomi abbastanza forte subito, e una comobilità. Spesso questi soggetti manifestano anche autolesionismo, depressione, atti suicidari. Poi ci sono anche nuovi disturbi, tipo l’ortoressia, ovvero l’ossessione per il cibo sano. Ci sono varie forme nuove oggi e spesso questi sintomi sono presenti nella stessa persona in modo alternato. Però, se si interviene immediatamente, la guarigione avviene prima".

Ottavia Firmani